Quando l’Impero Zul decise di affrontare con decisione la minaccia degli Aqir, la tribù che affrontò il viaggio verso il sud-ovest dell’antico continente di Kalimdor fu quella dei Gurubashi i quali, a differenza degli Amani, avrebbero combattuto non solo contro gli Aqir, ma anche contro dei nemici certamente non convenzionali: i titanoforgiati.
I troll infatti presto scoprirono presto che i loro nemici avevano invaso l’antica città di Ahn’Qiraj, originariamente costruita come complesso carcerario per il Dio Antico C’Thun. Quando presero la fortezza, gli Aqir ridussero in schiavitù i guardiani residenti, ovvero i giganti anubisath che sorvegliavano la prigione. Fu inevitabile così, che primi scontri tra le due forze si rivelassero disastrosi per i Gurubashi. Gli insettoidi, insieme a questi titanoforgiati corrotti, marciarono e massacrarono diversi gruppi di troll e rasero al suolo numerosi accampamenti di questi ultimi. Osservando la situazione, gli Zandalari ordinarono ai leader Gurubashi di separare la loro tribù in gruppi di razziatori più piccoli e più manovrabili invece che in eserciti grandi e facili da prendere di mira. Questa nuova tattica permise ai troll di dissanguare costantemente le forze aqir con azioni di toccata e fuga nel corso degli anni, riducendone il numero pur rimanendo impossibili da attaccare frontalmente. Ciò funzionò molto bene e, nonostante non riuscirono a spazzare via completamente i loro nemici, i Gurubashi riuscirono ad assicurarsi il controllo incontrastato dell’intera regione. E così nacque l’Impero Gurubashi.
Nelle leggende dei Troll, si dice che la leggendaria Pietra delle Maree fece la sua prima apparizione sulla costa di Rovotorto e proprio lì venne trovata e raccolta da un guerriero troll errante. Incuriosito dalla pietra blu che aveva trovato, egli la portò con sé nel suo viaggio. Col passare del tempo, il troll scoprì che la pietra gli dava il controllo sull’acqua. Poteva evocare gli elementali, manipolare le maree e compiere imprese che solo i potenti maghi del Kirin Tor erano in grado di attuare. Il guerriero tornò così a Zul’gurub, la capitale dell’Impero, per mostrare le sue nuove abilità all’Imperatore. Com’è non difficile immaginare, si guadagnò facilmente il favore della corte con i suoi poteri e venendo persino soprannominato con il titolo di Portatore delle Maree, lasciando dietro di sé il suo vecchio nome. Fu così ovvio che questo troll ricevesse un posto d’onore alla Corte dei Gurubashi, servendo l’Impero per diversi anni. Ma col passare del tempo divenne sempre più solitario e anche la Pietra delle Maree portava con sé una maledizione. Il Portatore della pietra avrebbe iniziato infatti a svanire nel corso del tempo, fino a scomparire per sempre dal mondo fisico. Tenendo l’Impero all’oscuro di questo segreto, il Portatore delle Maree andò sulla spiaggia dove tanti anni prima aveva trovato la pietra ed entrò nell’acqua, dove infine scomparve.
Molte generazioni dopo, la pietra sarebbe ricomparsa nella Valle di Rovotorto e sarebbe stata raccolta da un nuovo portatore. Questo processo sarebbe continuato e i Portatori delle Maree sarebbero andati e venuti proprio come gli ultimi prima di loro, mentre all’orizzonte dell’Impero Gurusbashi, si iniziava a vedere lo spettro della guerra civile…
IN ALTO: Un troll della giungla. Illustrazione di Helena_Nikulina.