“La storia di Shadowlands tira le fila di eventi iniziati in Warcraft III e che si sono sviluppati attraverso diverse espansioni. […] Fine dell’Eternità è il capitolo finale di uno dei libri della saga di Warcraft.”
Se queste parole vi sembrano familiari, è perché le abbiamo sentite pronunciare pochissimi giorni fa dal Lead Narrative Designer di World of Warcraft, Steve Danuser. E queste parole hanno spinto me, così come altri content creator, a riflettere. In che direzione sta andando la storia di Warcraft con queste parole? Perché la prossima patch “Fine dell’Eternità” è così importante?
Partiamo da un particolare che ho notato durante il video di presentazione della patch e che voglio condividere con voi. Ragazzi, quante volte durante quegli 11 minuti e mezzo, avete sentito la parola “conclusione” o evidenziato il suo concetto? Perfino il titolo della patch è molto evocativo in questo senso, “fine dell’eternità” può sembrare qualcosa di assoluto, no? Ed anche nelle interviste che sono uscite subito dopo questo video, i devs hanno parlato di come questa patch “deciderà il destino delle Shadowlands e dei suoi personaggi“. A diverse persone queste dichiarazioni hanno dato un senso di fretta, di voler rushare, come si dice in questi casi, la fine di quest’espansione. E sapete cosa? Forse non hanno completamente torto. Perché dico questo? Perché mi sono andato convincendo negli ultimi tempi di un fatto che pian piano mi è sembrato sempre più evidente.
Ovvero che questo Warcraft per gli attuali devs di World of Warcraft sia un peso.
Un peso di cui loro stessi si vogliono liberare il prima possibile. Ma perché direte voi? E come se ne possono liberare? La risposta alla prima domanda è forse nell’immagine che vedete qui sopra. Quanti personaggi ha l’universo di Warcraft? Tantissimi, no? Lo sappiamo bene. Eppure, quante volte questa scena si è ripetuta in questi anni. Succede qualcosa, buttiamo x personaggi nel calderone di quella cosa, ma poi ne vediamo solo alcuni prendere parte attiva a quegli eventi. E così abbiamo solo Thrall, Jaina, Bolvar e Tyrande che prendono parte a quegli eventi, oltre ovviamente ai protagonisti assoluti che sono Anduin, Sylvanas e Zovaal. E gli altri? E gli altri fanno la fine di Baine, seduto contro un muro ad Oribos, perché spazio per mettere anche lui non ce n’è. Come non c’è quello per mettere Calia, o Taelia, o i Quattro Cavalieri.
Perché, ragazzi, ad oggi, se Baine fosse rimasto su Azeroth, cosa sarebbe cambiato nella trama di Shadowlands? Se Calia fosse rimasta su Azeroth, cosa sarebbe cambiato nella trama di Shadowlands? Niente, perché la storia è concentratissima su altri personaggi. Perché ancora oggi, l’universo di Warcraft ha tantissimi personaggi, troppi forse, e la Blizzard non riesce più a starci dietro.
Alcuni di voi potranno dire “ma scusa, è colpa loro, loro sono Blizzard, mica i primi dilettanti di Lore is Magic. Sono loro che si sono portati tutti questi personaggi fino ad ora.” Ed è vero, avete ragione. E forse uno dei problemi sta proprio qui, nell’essersi trascinati alcune situazioni per troppo tempo, o comunque per più del dovuto. Ed un’altra obiezione potrebbe essere “ma i personaggi centrali degli ultimi tempi, anche loro sono vecchissimi, eppure sono ancora centrali e sviluppati!” Ed anche questo è vero. Illidan e Sylvanas ne sono l’esempio lampante, no? Ma allora perché questi ricevono un trattamento diverso?
Le interpretazioni possibili sono due. Quella romantica, in cui ci rispondiamo “perché quel personaggio ha ancora qualcosa da dare e da dire”, e poi c’é quella realistica, ovvero “perché quel personaggio fa fatturare.” E siccome viviamo nel mondo in cui viviamo, sappiamo bene quale sia quella giusta.
Ed ecco quindi che questo Warcraft diventa un peso, che si inizia a parlare di conclusione, di chiudere i personaggi, di “capitolo finale di uno dei libri della saga di Warcraft”. Perché tutti questi personaggi sono bellissimi, si, ma per i devs sono anche dannatamente limitanti. Perché Danuser e co. hanno in mente altre cose. Voglio espandere tutto, vogliono andare ad esplorare la cosmologia. Ma fino a quando la storia, e soprattutto le persone saranno ancora attaccati a Sylvanas, a Thrall, a Jaina, all’eco di Arthas, non si potrà davvero andare avanti. Che sia un bene o un male, che piaccia o non piaccia è un altro discorso, ma è così.
Ora, lungi da me difendere Blizzard, ma non bisogna nemmeno dimenticare un fatto che molti tendono a non considerare. Chi c’è attualmente nel team narrativo di Warcraft sta continuando una storia non sua. Danuser e co. stanno continuando una storia che non hanno scritto loro, che in un certo senso non gli appartiene. E ci sta che loro abbiano in mente un altro modo di narrare la storia di Warcraft che voglia distaccarsi da quello fatto finora, posto che alcune scelte sono state quantomeno discutibili (vero, N’zoth?).
Ma quindi come si fa a liberarsi di questo peso? Portando la storia esattamente dove Fine dell’Eternità sta andando, e iniziando a sostituire dei concetti che erano fermi lì da tempo.
“Ci sono i Titani?” —> “No, ci sono i Primi.”
“Ci sono i Custodi?” —-> “No, ci sono gli Eterni.”
“C’è il Sogno di Smeraldo?” —-> “No, c’è Selvarden.”
“C’è Sargeras?” —-> “No, c’è il Carceriere.”
E così via. Blizzard in quest’ultimo periodo ha portato la lore di Warcraft esattamente nel punto perfetto per liberarsi del peso che essa è diventata. Nel punto in cui i devs si mettono in mano il “potere divino” di poter “riscrivere la realtà”. Personalmente sarei MOLTO sorpreso di non vedere un cambiamento drastico nella prossima espansione, che sia un revamp od un time skip, in base proprio a quello che hanno fatto intendere nel video di presentazione della 9.2. È per tutto questo che “Fine dell’Eternità” è molto importante. Perché rappresenta un punto di svolta come non si vedevano da anni e sono sicuro che cercheranno di chiudere tutto quello che possono.
Qualche sera fa parlavamo con i ragazzi di DailyQuest di tutto questo, ed userò un concetto che uno di loro ha espresso per chiudere questa discussione che ho voluto fare con voi.
Blizzard, vuoi volare? Vuoi lasciarti indietro quella pesantissima eredità di Warcraft III che ancora ti attanaglia e che ti impedisce di realizzare quello che hai in testa? Va bene, fallo. Ma fallo bene. Perché se lo farai male, poi noi saremo i primi a tirarti giù.
Nell’articolo, mi ha fatto riflettere su qualcosa che il video della 9.2 mi aveva trasmesso, ovvero che la 9.2 sia il punto di svolta.
Ma Kharonte dei Dragon Slayer su RIS?
Il loro piu grande fallimento è stato il non saper inventare nuovi personaggi degni del “retaggio” del lore storico di questo mondo. Tutti amano Arthas, Illidan, Sylvanas e via dicendo, ma i loro archi narrativi si potevano dire conclusi anni fa. Vogliamo veramente vedere la controversia e guerra interiore che consumava il povero Arthas rendendolo un personaggio fantastico trasformata in “poverino era il Jailer che lo mindcontrollava”? Chiedetevi, quanti nuovi personaggi di alto calibro sono emersi negli ultimi anni? Mi viene in mente Yrel in WOD, poi opportunamente sparita a fine espansione, Khadgar, ripreso in mano sempre in WOD ed anche lui pensionato dopo relativaemente poco in Legion. Il problema alla base secondo me rimane l’incapacità del team di creare nuovi personaggi del calibro di quelli storici, e quindi si continua a riciclare sia protagonisti che villains all’infinito. in WOD hanno riciclato Gul’Dan, Legion ha visto il ritorno retconnato di Illidan, BFA è stata dedicata a Sylvanas con nemici tipo Azshara tra i piedi. Shadowlands ha di nuovo Sylvanas con l’aggiunta del Jailer di cui si sa ancora relativamente poco, e l’espansione è praticamente finita per loro stessa ammissione. In conclusione, bisognerebbe fare una mossa alla Pandaria, stabilire nuovo lore con nuovi personaggi e non buttarli via a fine espansione, e magari continuare a costruire su quello.