È ormai passata una settimana. Il primo cinematic di Fine dell’Eternità, Shattered Legacies ha diviso, come prevedibile, la community di World of Warcraft. Molti sono rimasti delusi dalla svolta che ha avuto un personaggio storico come quello di Sylvanas, mentre altri hanno ritenuto questa svolta coerente e plausibile. Wowhead ha realizzato un’interessante analisi del cinematic, passando sotto la lente d’ingrandimento diversi momenti del filmato. In questo articolo vi proponiamo questa analisi, cercando di rendere il quadro emerso più chiaro. Ovviamente, seguiranno SPOILER!
L’epilogo del Sanctum del Dominio
Come tutti sappiamo, fino a poco tempo, e da molti anni per quel che siamo a conoscenza, Sylvanas è stata alleata del Carceriere, appoggiando quest’ultimo nel suo progetto (a dir la verità ancora poco chiaro) di rimodellare il ciclo della vita e della morte in uno meno “ingiusto”. Tutte le azioni della Regina Banshee, dalla fine di Wotlk fino al Sanctum del Dominio, sono state praticamente compiute con quel solo scopo. Tuttavia, la situazione è radicalmente cambiata all’epilogo del raid di Catene del Dominio.
In quegli istanti, quando Zovaal ha raggiunto il suo obiettivo di aprire un portale per Zereth Mortis, Sylvanas è sembrata rendersi conto di star servendo solo un altro despota, di star recitando ancora una volta, parte della pedina. Ed ecco che quindi, in un gesto di sfida, Sylvanas scaglia una freccia contro Zovaal, il quale, per punirla le restituisce un frammento della sua anima, strappatale da Frostmourne, del quale il Carceriere era possesso presumibilmente dalla sua morte.
Una ferita comune
Arriviamo così all’apertura di Shattered Legacies. Ritroviamo una Sylvanas distesa, ad Oribos, ancora incosciente dopo gli eventi sopra descritti. Il focus si sposta subito sulla ferita nel petto di Sylvanas, simile a quella di Uther. E proprio quest’ultimo spiega che l’anima della Regina Banshee è stata spezzata, proprio come la sua, con il leggendario paladino che tocca proprio la ferita di Sylvanas. Questa è una scena che abbiamo già visto, poiché è avvenuta nel filmato “Aldilà: Bastione”, quando Devos compiva la stessa azione per intravedere i ricordi e i conflitti che Uther stava affrontando. La scena è uguale se non fosse per un piccolo particolare. “Particelle” di oscurità fuoriescono dalla ferita di Sylvanas quando la mano di Uther si avvicina ad essa, come se il tormento che la Regina Banshee sta attraversando fosse molto forte, quasi traboccante.
L’incubo di Teldrassil
A questo punto la scena cambia nuovamente, e se per Uther il ricordo più doloroso nonché la fonte del suo conflitto è stata la sua morte per mano di Arthas, per Sylvanas tutto ciò sembra invece corrispondere al Rogo di Teldrassil. Ma appare subito chiaro che questa visione non è un semplice ricordo. Ci troviamo infatti ad scena speculare.
Ricorderete infatti, durante il Rogo di Teldrassil, la presenza di Delaryn Summermoon, la capitana degli Elfi della Notte che in quell’occasione chiese a Sylvanas perché stava compiendo quella strage. Perché stava uccidendo quegli innocenti.
Ebbene, in Shattered Legacies vediamo il ripetersi di questa scena, ma con una protagonista diversa. Nel cinematic della 9.2, infatti, la persona che sfida Sylvanas (notare come ella sia inginocchiata nella stessa identica posizione di Delaryn) è Sylvanas stessa. Una Sylvanas viva, mortale, dagli occhi azzurri, ovvero il frammento d’anima restituitole per punizione da Zovaal.
Il conflitto interiore
Inizia quindi subito il confronto tra le due Sylvanas, e ci viene mostrato subito quanto questo conflitto sia forte. Il frammento d’anima, il Generale Ranger è chiaramente inorridita da quell’atto. Il dolore e l’accusa sono chiari sul suo viso mentre chiede alla sua controparte una cosa fondamentale: come. Come ha potuto fare una cosa del genere?
La scena passa quindi sulla Banshee. Questa parte di Sylvanas replica come quell’azione fosse un atto necessario per la libertà, ed anche qui abbiamo una situazione-specchio. Anche la Banshee infatti chiede al Generale Ranger la stessa cosa che lei le ha appena chiesto: come. Come faceva a non capire perché era necessario?
Questa scena serve a far capire allo spettatore come le due Sylvanas siano del tutto inconciliabili. La differenza morale tra loro è troppo grande, una situazione di scontro continuo mentre il Generale Ranger urla alla sua controparte gli stessi “titoli” con cui altri l’hanno etichettata, durante questi anni. Titoli, che come sappiamo, Sylvanas ha spesso ignorato. Ma questa volta c’è una differenza: Sylvanas viene chiamata in quel modo da sé stessa.
La questione dell’anima
Durante questo periodo, molti, almeno inizialmente, sono caduti nell’errore di credere che l’anima di Sylvanas sia stata divisa in due al momento della sua morte. Ma non è così, perché quello che vediamo in Shattered Legacies è un frammento e non una metà. E questo particolare è decisamente importante!
Nel corso degli anni, Sylvanas ha sempre totalmente ignorato le critiche le venivano fatte, insistendo sempre sul fatto che le sue azioni fossero per un piano ben più grande, una liberazione più importante che rende ogni sacrificio necessario e utile alla causa. Abbiamo visto la sua rabbia e frustrazione quando sembrava che l’Orda non potesse capirlo, abbiamo visto i suoi tentativi di convincere Anduin, con la ferma convinzione che, persino un personaggio come il Re di Stormwind potesse, con il tempo, capirla e darle ragione. Se vediamo il POV di Sylvanas quindi, lei si sente un’incompresa. Nessuno può capirla, ma solo perché gli altri non vedono “il quadro completo”. Perché se lo facessero, allora si che la capirebbero.
Ma il ritorno del frammento della sua anima scombussola persino questa convinzione calcificata da anni. Perché adesso è la stessa Sylvanas che insiste che nessun “quadro completo” valga le atrocità che ha commesso. Per il Generale Ranger, non può più esserci un rifugio confortante nel “quadro completo”. La Banshee può ignorare le accuse lanciate contro di lei dal resto del mondo, ma non può nascondersi da sé stessa, non ora che la parte di lei che non avrebbe mai accettato nulla di tutto questo le è stata restituita.
È fondamentale ricordare che il frammento d’anima è proprio questo: un frammento. Quando morì, l’anima di Sylvanas non fu divisa in due parti. In quel momento, un frammento della sua anima venne strappato via da Frostmourne, in particolare la parte di lei che non avrebbe mai potuto accettare di commettere un’atrocità come Teldrassil per nessun motivo. Ed è proprio Uther a spiegare questo “meccanismo” durante la questline principale di Catene del Dominio.
“Quando Arthas mi colpì, Frostmourne spezzò la mia anima. Ma essa non era divisa in una parte nobile e in un’altra crudele. Piuttosto, era come se una parte della mia coscienza fosse rimasta congelata nel tempo mentre il resto della mia anima fosse andata avanti. Sentire che quel frammento mancante è stato ripristinato… beh, mi ha fatto riflettere su molte delle scelte che ho fatto.”
E questo è esattamente ciò che è avvenuto anche con Sylvanas. Quando vediamo il Generale Ranger chiedersi perché non può sfuggire al suo tormento… è proprio quello di cui parlava Uther il morivo! Perché finché questa parte di lei, questo frammento, non riesce a trovare un modo per convivere con ciò che ha fatto, la Banshee che ha bruciato Teldrassil, allora Sylvanas non potrà mai trovare pace dal suo conflitto interno, ed è sempre questo il motivo che impedisce a Sylvanas di svegliarsi nella realtà. E mentre i presenti insieme ad Uther sembrano non credere che quello sia dopotutto un problema, il paladino mostra più empatia verso Sylvanas, proprio perché lui è già passato in quella situazione, sa cosa significa. E così decide di aiutare Sylvanas, facendole toccare con la mano la sua ferita.
Dualismo
Arriviamo quindi alla parte finale del cinematic, con il confronto tra Uther e Sylvanas. Una scena in cui vediamo entrambi i personaggi in vita. Una scelta che serve ad avvicinarli, accomunandoli nella morte per mano della stessa persona. Immediatamente, vediamo il Generale Ranger lanciarsi nell’orrore in cui si è ritrovata, un frammento restituito a un’anima che è, per lei, irriconoscibile, che sicuramente non può essere lei. Uther, consapevole che Sylvanas deve accettare la Banshee, tenta di farle capire come quello sia un passo fondamentale, ma di nuovo trova riluttanza.
Nella scena in questione, mentre vediamo il Generale Ranger che si gira verso di lui per discutere, agitando le mani, ciò che abbiamo davanti diventa stranamente simile a ciò che abbiamo visto prima, durante la discussione tra le due Sylvanas. Questi gesti, questa nuova scena-specchio vuol far intendere che, intrinsecamente, ci troviamo davanti alla stessa persona, sebbene questa parte di lei sia più “soft”, meno aggressiva, della Banshee.
Ancora una volta però, nonostante questo, Uther si dimostra un personaggio di uno spessore incredibile. Egli sa cosa sta provando Sylvanas, perché lui stesso è stato una pedina di Zovaal (sebbene per molto meno tempo), ed è quindi solo lui che può mostrarle come venire fuori da quel conflitto apparentemente insanabile. Il paladino fa leva proprio su un aspetto del Generale Ranger… quello che lei stessa dice! Sylvanas afferma che lei non avrebbe mai fatto le azioni compiute dalla Banshee, ed allora Uther la esorta a sfidare Zovaal. Dimostrare al Carceriere che lei non è quella, che quel frammento, che è lei, non la distruggerà. Ma tutto ciò sarà, al contempo, possibile solo se Sylvanas accetterà se stessa nella sua interezza.
E così questo frammento dell’anima di Sylvanas, la parte di lei che non avrebbe mai potuto accettare qualcosa come il Rogo di Teldrassil, prende consapevolezza che quel fatto è qualcosa che lei, Sylvanas, ha fatto. Non può consolarsi con giustificazioni o cercare il perdono: alcune cose sono imperdonabili. E non può nemmeno dirsi che non è stata lei, perché così quel conflitto che tanto la tormenta durerà in eterno.
L’unico modo per andare avanti è accettare l’eredità dell’anima di cui questo frammento fa parte, la Banshee, e riconoscerla come propria (il che significherà accettarne anche le conseguenze). Convivere con il dolore di sapere cosa ha fatto e la punizione che coloro a cui ha fatto del male le infliggeranno.
Il cinematic si chiude con Uther che esorta Sylvanas a fare la sua scelta, un eco delle parole che Anduin le rivolse prima di essere soggiogato dalla Regina Banshee. Allora, Sylvanas decise di proseguire per la sua strada, ma questa volta prende una decisione diversa.
Nella scena finale vediamo gli occhi di Sylvanas aprirsi, ed essi sono blu. Il frammento ha accettato l’anima di cui esso farte. Questo personaggio non è la Regina Banshee Sylvanas, non è il Generale dei Ranger Sylvanas. Il personaggio che fine dell’Eternità ci restituisce è Sylvanas Windrunner.
La sua anima, dopo tanti anni, è di nuovo intera.
Si conclude così quest’analisi di Shattered Legacies. Siamo consapevoli che la community resterà comunque divisa sul personaggio di Sylvanas e non si arriverà (giustamente), mai ad una visione comune. Tuttavia, vogliamo chiedervi se quello che avete letto qui ha cambiato qualcosa nella vostra percezione del personaggio, o se magari vedete ora questi eventi sotto una prospettiva diversa. Cosa ne pensate?
N.B. Questo articolo è una traduzione e rielaborazione di un articolo di Wowhead.com
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