Durante tutta la storia di Azeroth, molti imperi sono sorti e poi caduti più o meno rovinosamente. Come tutti sappiamo, il più grande e celebre di tutti fu quello dei Kaldorei, ma nel corso dei millenni ne sono esistiti anche altri, spesso altrettanto imponenti e importanti per la storia e molti di questi avevano un comune denominatore: la razza Troll.
Azeroth ha infatti visto diversi imperi troll durante la sua storia ed oggi cominciamo un viaggio per scoprirli e conoscerli meglio, iniziando da quello che è forse il meno conosciuto di tutti: l’Impero Zul.
Circa sedicimila anni prima dell’apertura del Portale Oscuro, la razza dei Troll fiorì nel continente dell’Antico Kalimdor. Abili e adattati al loro ambiente, i Troll iniziarono a formare le proprie tribù e rivendicarono terre nuove e incontaminate che abbondavano su tutto l’Azeroth Primordiale. In questo periodo di relativa prosperità, essi iniziarono a sviluppare la propria cultura, le proprie tradizioni e la propria religione. Tutti i Troll, indipendentemente dalla tribù d’appartenenza, veneravano gli antichi Dei Selvaggi di Kalimdor che loro chiamavano Loa. La tribù più religiosa e potente era quella degli Zandalari, che risiedeva sui Monti Zandalar, un luogo sacro per tutta la razza.
Gli Zandalari dipendevano fortemente da un sistema di caste e col passare del tempo quelle caste si evolse in un popolo a sé stante. Le caste inferiori alla fine lasciarono gli Zandalari, con quest’ultimi contenti di vederli andarsene, vedendoli come bambini che avrebbero poi visto la follia delle loro azioni e sarebbero tornati implorando l’approvazione degli Zandalari.
Questa pace, tuttavia, venne infranta quando un appartenente agli C’Thrax conosciuto come Kith’ix fu risvegliato da millenni di ibernazione da un piccolo gruppo di curiosi e imprudenti troll. Cercando di compiacere ancora una volta i suoi padroni Dei Antichi, Kith’ix si rivolse alla razza dormiente di insettoidi conosciuta come Aqir e ordinò loro di prepararsi a sciamare attraverso tutto Kalimdor, distruggendo la civiltà dei Troll. Quando alla fine gli Aqir lanciarono il loro assalto, molte fazioni di troll più piccole furono immediatamente sopraffatte, incapaci di resistere alle vaste legioni di insettoidi la quale sembrava inarrestabile. In breve tempo l’esercito di Kith’ix si avvicinò al luogo più sacro dei Troll: i Monti Zandalar.
Determinata a impedire agli Aqir di proseguire oltre, la tribù Zandalari usò la sua influenza e il suo potere per negoziare un’alleanza tra le tre più grandi tribù: i Gurubashi, gli Amani e i Drakkari. Comprendendo la minaccia rappresentata dagli Aqir per tutto il loro popolo, le tribù disparate accettarono di unirsi. Decisero di mettere da parte le loro differenze e i passati dissapori e di concentrarsi sulla sconfitta degli insettoidi. Sotto la guida degli Zandalari, le tribù si unirono in un’unica potente forza che chiamarono Impero Zul.
Dalla cima della loro città-tempio di Zuldazar tra le montagne, gli Zandalari comandavano e dirigevano le forze unite dei Troll in battaglia. Da questo punto strategico avevano una visuale dominante della regione circostante e potevano quindi individuare il movimento delle forze nemiche e dirigere le proprie verso i punti deboli avversari. Per ordine degli Zandalari, gli altri troll impiegarono astute tattiche di imboscata contro gli Aqir nelle giungle che circondavano la regione. Queste si rivelarono di grande successo e permisero all’Impero Zul di ridurre efficacemente il numero dei propri nemici pur rimanendo esso difficile da sconfiggere. Anche i mistici e i sacerdoti Troll sfruttarono i loro stretti legami con i Loa per ottenere il loro aiuto contro gli insettoidi e questi Dei Selvaggi si dimostrarono così efficaci da ferire persino lo stesso Kith’ix in combattimento.
Sotto l’implacabile assalto delle tribù unite, gli Aqir furono costretti a ritirarsi dai Monti Zandalar prima che potessero davvero metterli sotto assedio. Kith’ix, ora ferito, fuggì a nord-est per riprendersi mentre gli altri sciami continuavano la guerra. Sebbene fossero riusciti a respingere gli Aqir dalle loro terre, i leader dell’Impero Zul sapevano che la minaccia era lungi dall’essere eliminata. Riconobbero che, affinché la razza dei Troll potesse essere davvero al sicuro, gli Aqir sarebbero dovuti essere sterminati completamente, altrimenti, gli insettoidi si sarebbero presto riorganizzati e avrebbero presto rilanciato il loro assalto. Di conseguenza, l’impero mobilitò le sue forze e si mosse in varie direzioni per dare la caccia agli Aqir. Le fazioni più potenti della coalizione, a parte gli stessi Zandalari, si convinsero di stabilire le proprie roccaforti in terre lontane da cui avrebbero potuto attaccare gli odiati nemici.
Le tribù Gurubashi, Amani e Drakkari accettarono prontamente e partirono in direzioni diverse per sconfiggere gli Aqir una volta per tutte in nome del loro impero unito. Sebbene ciascuna incontrò diversi gruppi di aqir e lottò con non poca difficoltà per sconfiggerli, tutte le tribù alla fine riuscirono a spezzare il potere degli Aqir in tutto il continente. Dichiarandosi vincitore della grande guerra, l’Impero di Zul ora si rallegrava del fatto di aver posto definitivamente fine alla più grande minaccia per la loro razza.
IN ALTO: Cultura e guerre dei Troll. Illustrazione di breath-art