Thrall e la sua famiglia si ritirarono così in una tranquilla fattoria vicino ad Oshu’gun nella regione di Nagrand nelle Terre Esterne. In quel luogo, creò una nuova arma, un’ascia chiamata Dra’gora, e la nascose in uno scompartimento segreto sotto terra, perché una parte di lui sapeva che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe dovuto tornare a combattere. Sebbene si trovasse in un altro pienata e tagliato fuori dalla sua connessione con i poteri di uno sciamano, Thrall avvertì il momento in cui Sylvanas Windrunner bruciò Teldrassil: udì un grido collettivo silenzioso, distante, arrivando persino a percepire brevemente il fumo nell’aria.
Così, nel bel mezzo della Quarta Guerra, Varok Saurfang cercò l’ex Warchief e gli disse che l’Orda aveva cominciato a cadere a pezzi sotto la guida di Sylvanas mentre Thrall si era “nascosto”. L’ex capo rispose che si era lasciato alle spalle quella vita; non era il salvatore di nessuno e non avrebbe mai più guidato l’Orda. Varok rispose che aveva sperato che Thrall almeno combattesse per la sua gente.
L’orco più giovane si voltò e si diresse verso la sua incudine, ma in quel momento i due orchi furono attaccati da una coppia di assassini Forsaken, riuscendo, dopo un breve combattimento, a sconfiggere gli aggressori. Thrall inizialmente si mostrò indignato, credendo che Varok fosse stato seguito e avesse così messo in pericolo la sua famiglia, ma Saurfang rivelò che era stato lui a seguire gli assassini, il che significava che i non-morti erano stati mandati a prendere Thrall. Colpito da quell’evento, l’ex Warchief tornò alla sua incudine e la spinse da parte, rivelando lo scompartimento segreto dove aveva nascosto Dra’gora. Quindi tirò fuori e si mise l’ascia sulle spalle, pronto a combattere ancora una volta per l’Orda.
Così, nel tentativo di salvare Baine Bloodhoof -nel frattempo catturato da Sylvanas per tradimento-, Saurfang e Thrall si diressero verso la Fenditura d’Ombra dove ricevettero aiuto da Rokhan -nuovo leader dei troll Darkspear- e Lor’themar Theron, i quali mandarono un campione dell’Orda in loro aiuto. Iniziò così la missione di Saurfang, Thrall e del campione, i quali si infiltrarono ad Orgrimmar cercando di ridurre al minimo lo spargimento di sangue dell’Orda mentre si muovevano per la città.
Durante la loro ricerca, il gruppo si imbatté anche in Jaina Proudmoore e Mathias Shaw, che erano arrivati anche loro nella capitale dell’Orda per salvare Baine su richiesta di Re Anduin Wrynn, accettando di lavorare insieme agli orchi per salvare il tauren. Quando le cose iniziarono a scaldarsi tra Saurfang e Shaw, Jaina e Thrall si affrettarono a concentrarli sulla missione da svolgere. Dopo aver quasi raggiunto Baine, il gruppo fu attaccato da Rowa Bloodstrike, che espresse disappunto ma non sorpresa per la decisione di Saurfang e Thrall di salvare Bloodhoof. Non volendo arrendersi, il gruppo fu costretto ad uccidere Rowa e si mosse verso Baine, che fu sorpreso dalla loro presenza. Mentre Shaw si muoveva per liberare il giovane tauren dalle sue catene, Saurfang fece notare come tutto era sembrato fin troppo facile, e fu proprio in quel momento che il gruppo venne attaccato dal Magistro Hathorel, il quale cercò di uccidere tutti i presenti e Jaina in particolare per vendetta per l’episodio dell’epurazione di Dalaran. Alla fine, il gruppo riuscì a liberare Baine dalle sue catene, e Jaina teletrasportò tutti sani e salvi fuori da Orgrimmar.
In salvo al Crocevia, mentre il gruppo osservava Thunder Bluff, Thrall ringraziò Jaina per aver salvato Baine, facendole poi notare che avrebbe voluto poter cambiare tutto (la morte di Cairne, la decisione di Garrosh, la distruzione di Theramore…) e che a volte si sentiva come se avesse sbagliato tutto. In seguito al commento di Jaina su come tutti avessero sangue sulle loro mani, Thrall rivelò la sua convinzione che Sylvanas ora avrebbe attaccato Thunder Bluff, per bruciarla come aveva fatto con Teldrassil. In risposta, Jaina ricordò come l’Orda e l’Alleanza si unirono per la battaglia del Monte Hyjal e di come ora loro stessi fossero diversi rispetto a prima.
Così, per proteggere Azeroth e deporre Sylvanas, i rivoluzionari dell’Orda e dell’Alleanza pianificarono di colpire Orgrimmar e, a tal fine, allestirono una base a Razor Hill. Sebbene Thrall non sapesse cosa avrebbe portato il futuro, dichiarò che non si sarebbe nascosto e giurò di combattere per l’Orda. Come parte del piano di Faucisaure per assaltare Orgrimmar, l’ex Warchief si unì quindi alle forze per attaccare la capitale dal cancello principale. Tuttavia, prima che la battaglia potesse iniziare, Saurfang, riconoscendo i lealisti di Sylvanas come loro fratelli e sorelle nell’Orda e non volendo versare altro sangue della fazione rossa, sfidò Sylvanas ad un Mak’gora, nonostante Thrall l’avesse avvertito che quella decisione sarebbe molto probabilmente costata la vita al veterano.
Thrall fu successivamente tra gli innumerevoli testimoni del duello tra Saurfang e Sylvanas, e della morte del vecchio orco. In seguito alla morte del veterano e alla fuga di Sylvanas, Thrall, Zekhan e Anduin Wrynn trasportarono il suo corpo oltre i cancelli ora aperti di Orgrimmar, poiché la maggior parte delle forze della Regina Banshee era passata ormai dalla parte dei ribelli a seguito del tradimento di quest’ultima.