Arrivato a Durotar, Thrall affrontò le Guardie Kor’kron e liberò i troll fatti prigionieri dagli orchi. Chiese a Vol’jin di prendersi cura di Aggra e del figlio appena nato qualora non fosse sopravvissuto e si unì all’assedio di Orgrimmar assieme agli eroi ed a tutti i leader di Orda e Alleanza, ormai convinti nel detronizzare Garrosh. Giunti alla nuova sala del trono, Go’el diede voce a tutta la propria delusione e al disprezzo per ciò che Garrosh era diventato. Richiamò il potere degli Elementi invano, perché gli spiriti erano stati resi inermi dagli sciamani oscuri del nuovo Warchief. Thrall rischiò la morte, ma venne difeso dalle truppe che si erano gettate in battaglia con lui e che assieme allo sciamano posero fine alla tirannia di Hellscream. Garrosh venne preso in consegna dal pandaren Taran Zhu per essere processato di lì a poco, secondo le intenzioni dei vincitori. Go’el nominò Vol’jin quale nuovo Warchief dell’Orda e tornò dalla sua famiglia. Ancora non sapeva che in un altro tempo i tamburi dell’antica Orda avrebbero scandito il ritmo di una nuova minaccia…guidata proprio da Garrosh!

Infatti, al suo processo che si tenne nel continente di Pandaria, il giovane Hellscream, con l’aiuto del drago bronzeo Kairozdormu, riuscì a scappare attraverso un portale temporale. Il portale portò Garrosh 35 anni nel passato, su Draenor, esattamente prima che l’antica Orda bevesse il sangue del demone Mannoroth. L’intenzione di Garrosh, che si presentò al Grommash di quella linea temporale sotto l’identità de “lo straniero”, era quello di costruire un’Orda come quella che lui avrebbe sempre voluto, formata da soli Orchi ed in più guidata dal suo leggendario padre. Garrosh riuscì così a convincere Grom a non bere il sangue di Mannoroth, alterando così la Storia. Quest’alterazione degli eventi portò alla formazione della cosiddetta Orda di Ferro. Inoltre, Garrosh aveva portato con se nel passato anche delle macchine da guerra del presente e, con l’Orda di Ferro, aveva intenzione di attraversare il Portale Oscuro (che adesso aveva assunto una colorazione rossa), e di conquistare Azeroth. Thrall guidò le forze di resistenza all’invasione e fu poi uno dei primi a varcare lo stesso Portale Oscuro e ad andare così nel Draenor Alternativo. Qui, lo sciamano si riunì con il padre Durotan che gli concesse le terre ed i soldati del clan Frostwolf a supporto delle forze dell’Orda.
Dopo un po’ di tempo, le forze dell’Orda e dei Frostwolf furono pronte e sferrarono così l’attacco al clan Warsong. Proprio mentre Durotan e gli eroi stavano per lanciarsi contro lo stesso Garrosh, Thrall si fece avanti per sfidare il suo vecchio pupillo in un mak’roga, un duello uno contro uno della tradizione orchesca. La resa dei conti era finalmente arrivata. Il confronto avvenne nel luogo dove, nel presente, sorgeva la città di Garadar, a Nagrad.
I due si ritrovarono così faccia a faccia. Il volto di Garrosh era pieno di rabbia, e di odio.
“Devi rispondere dei tuoi crimini, Garrosh” disse Thrall.
Il figlio di Hellscream non rispose, ma con un urlo si lanciò all’attacco, e la battaglia ebbe inizio. Dopo uno scambio di colpi feroce, Garrosh rivendicò le sue ragioni:
“Ciò che ho fatto, l’ho fatto per l’Orda!” affermò.
“Tu hai deluso l’Orda!” ribattè un Thrall più deluso che furente.
Garrosh lanciò così Gorehowl verso Thrall, il quale grazie a Doomhammer, riuscì a respingerla, ma Hellscream si scagliò con tutta la sua possenza contro lo sciamano riuscendo a afferrarlo
“Tu mi hai fatto Warchief!” diceva Garrosh tra un pugno e l’altro all’ex mentore, “Mi hai lasciato a risolvere i tuoi problemi! TU hai deluso ME!!” gli urlò, sollevandolo e scaraventandolo via, “Non hai mai avuto la forza di un VERO guerriero!” lo accusò infine…
“Io non mi affido solo alla forza, Garrosh” disse Thrall lentamente, come lentamente si stava rialzando. “Il mio potere, è tutto attorno a te!” affermò, mentre i suoi occhi sembrarono lampeggiare.
Thrall colpì così Garrosh con una sfera infuocata, scaraventandolo in aria e con un turbine della stessa, lo schiacciò al suolo e lo imprigionò quindi in una pietra lavica.
“Tu mi hai reso quello che sono.” Disse Garrosh allo sciamano.
“No” – rispose Thrall – “hai scelto da solo il tuo destino..”
Thrall scatenò così la forza degli Elementi su Garrosh, che infine, fu colpito da un fulmine. Così, con un urlo, la vita di Garrosh Hellscream ebbe fine. Thrall recuperò Doomhammer, lasciandosi alle spalle Gorehowl conficcata nel terreno…

Qualche tempo dopo, la diabolica Legione Infuocata fece ritorno ad Azeroth e Thrall prese parte alla battaglia alle Isole Disperse, dove il Warchief Vol’jin fu mortalmente ferito. Lo sciamano assistette così alla nomina di Sylvanas Windrunner come nuovo Warchief dell’Orda, mentre egli decise di passare Doomhammer, la leggendaria arma che lo aveva accompagnato in mille battaglie durante gli anni, ad un eroe, incaricandolo di guidare adesso lui il Circolo della Terra, contro la Legione.
Per lo schiavo che diventò Warchief e per il Warchief che diventò Aspetto, era l’ora di occuparsi della propria famiglia.
IN ALTO: Thrall in battaglia. Illustrazione di SpiritAJ