Capitolo 30: La Guerra del Ragno

Mentre Thrall liberava i suoi fratelli a Lordaeron, Ner’zhul continuò a costruire la sua base di potere a Northrend. Una grande cittadella venne eretta sopra il ghiacciaio Icecrown e presidiata dalle crescenti legioni dei Non-Morti. Eppure, mentre il Re dei Lich estendeva la sua influenza sulla terra, un impero oscuro si oppose al suo potere. L’antico regno sotterraneo di Azjol-Nerub, che era stato fondato da una razza di sinistri ragni umanoidi, inviò infatti i propri guerrieri d’élite per attaccare Icecrown e porre fine alla folle corsa del Re dei Lich verso il dominio. Con sua grande frustrazione tuttavia, Ner’zhul scoprì che i malvagi nerubiani erano immuni non solo alla Piaga, ma anche ai suoi poteri telepatici.

I signori dei ragni nerubiani comandavano vaste forze e avevano una rete sotterranea che si estendeva per circa metà della larghezza di Northrend. Le loro tattiche mordi e fuggi sulle roccaforti del Re dei Lich ostacolarono di volta in volta gli sforzi di Ner’zhul per contrastarli. Alla fine, la guerra di Ner’zhul contro i nerubiani fu vinta dal logoramento. Con l’aiuto dei sinistri Nathrezim e di innumerevoli guerrieri non morti, il Re dei Lich invase Azjol-Nerub e portò gli antichi templi sotterranei nerubiani a schiantarsi sulle teste dei loro signori.

Sebbene quest’ultimi fossero immuni alla sua pestilenza, i crescenti poteri negromantici di Ner’zhul gli permisero comunque di rianimare i cadaveri dei guerrieri-ragno e piegarli alla sua volontà.. Alla fine della guerra, a testimonianza della loro tenacia e assenza di paura, Ner’zhul adottò lo stile architettonico distintivo dei nerubiani per le sue fortezze e strutture. Ormai senza nessun oppositore nell’artico continente di Northrend, il Re dei Lich iniziò a prepararsi per il vero scopo della sua creazione. Raggiunse così i regni dell’umanità con i suoi immensi poteri mentali, e si appellò ad ogni anima oscura che avesse ascoltato il suo richiamo.

A Dalaran, un membro del Kirin Tor appena espulso per negromanzia, era già pronto ad ascoltarlo.