Con la maggior parte della popolazione degli elfi della notte uccisa nella Guerra delle Spine, Tyrande Whisperwind chiese ad Anduin l’aiuto dell’Alleanza per reclamare Darkshore e i resti di Teldrassil dall’Orda, ma l’Alto Re non accolse la richiesta dell’Alta Sacerdotessa, sostenendo che le risorse della fazione blu si sarebbero presto esaurite con l’Alleanza già impegnata simultaneamente su diversi fronti di guerra, come ad Arathi e Zandalar, ma nonostante questo promise di aiutare a reclamare Teldrassil prima della conclusione della guerra. Anche Maiev Shadowsong, Sira Moonwarden e Shandris Feathermoon chiesero assistenza ad Anduin poco dopo, ricevendo la stessa risposta data a Tyrande ma assicurandosi il supporto di Gilneas e di Genn Greymane.
Nle frattempo, Tyrande decise di risolvere il problema dell’Orda da sola e per farlo ricorse ad un antichissimo e pericolosissimo rituale: quello del Guerriero della Notte.
Nella società dei Kaldorei infatti, esistevano leggende che raccontavano come questa figura avesse protetto Kalimdor millenni prima. Tuttavia, per altrettante migliaia di anni, nessuno di coloro che avevano provato a compiere quel rituale era sopravvissuto, poiché l’immenso potere di Elune aveva fatto a pezzi tutti i candidati. Ma Tyrande ebbe successo, divenendo la prima elfa della notte conosciuta a sopravvivere al rituale. Il processo rafforzò anche molti altri Kaldorei, formando così l’Armata della Luna Nera. Il potere di Elune avvolse persino la stessa regione di Darkshore in una notte innaturale e permanente.
Quasi immediatamente dopo, Maiev e Shandris ricevettero l’ordine di preparare le forze degli elfi della notte per la guerra contro l’Orda al fine di riconquistare le terre ancestrali di Darkshore per i Kaldorei. Alla battaglia parteciparono anche la stessa Tyrande e il di lei marito Malfurion Stormrage e con i nuovi poteri del Guerriero della Notte, l’Alta Sacerdotessa riuscì facilmente non solo a sconfiggere Nathanos Blightcaller ma anche ad uccidere Brynja, una delle Valchirie di Sylvanas.
Tuttavia, durante i combattimenti, diversi elfi della notte tra cui Delaryn Summermoon e Sira Moonwarden, persero la vita e furono rianimati come Forsaken, amareggiati e disillusi dall’apparente abbandono di Tyrande ed Elune nei loro confronti quando ne avevano più bisogno. Malfurion Stormrage intercettò personalmente e tese un’imboscata a diversi convogli dell’Orda che portavano rifornimenti al fronte di guerra, uccidendo quasi tutti gli uomini della fazione rossa, con l’unico troll sopravvissuto rimasto traumatizzato dal suo incontro ravvicinato con la morte che riferì l’esperienza poco dopo ai comandanti della base dell’Orda a Darkshore.
Nonostante tutto questo però, la regione era ancora saldamente nelle mani dell’Orda e l’Alleanza dovette combattere per recuperare il terreno. Seguirono quindi diverse battaglie in tutta Darkshore, con gli Elfi della Notte che trovarono il loro maggior alleato nei Gilneani, capeggiati per l’occasione dalla Principessa Tess Greymane in persona. Alla fine, grazie a questi sforzi congiunti ed al potere del Guerriero della Notte, i Kaldorei riconquistarono gran parte dei territori perduti. L’attacco decisivo venne condotto da Maiev, che sconfiggendo Sira Moonwarden vinse quella che sarebbe passata alla storia come la “Battaglia di Darkshore” in favore dell’Alleanza.
IN ALTO: Tyrande Whisperwind diventa il Guerriero della Notte. Illustrazione di krysdecker.