La storia di Grommash “Grom” Hellscream ha inizio sul pianeta Draenor, poco prima della creazione del Dark Portal. Grom è il capo supremo di uno dei clan degli Orchi, il Warsong, e con i suoi guerrieri devasta le terre degli Ogre che vengono contiuamente attaccate. Questi continui attacchi tuttavia, costano caro a Grom: un giorno infatti, gli Ogre attaccano a loro volta l’accampamento del Warsong uccidendo molti compagni di Hellscream, tra cui anche la sua compagna, Golka. Tornato all’accampamento, Grom trova Golka in stato di agonia la quale gli chiede di finirla. Grom però rigetta questa richiesta rimanendo anche deluso in quanto, secondo lui, “un Warsong non deve mai arrendersi”. Tuttavia, prima di morire, Golka riuscì a dare alla luce il figlio di Grom, Garrosh. Hellscream a questo punto, per vendicarsi, raccoglie intorno a sè tutti i suoi migliori guerrieri, ed attacca con forze gli Ogre. Essi tuttavia, erano ben consci che i Warsong li avrebbero attaccati per vendicarsi e così, riescono a sconfiggere gli orchi, facendo prigioniero lo stesso Grommash. Una volta catturato, Hellscream viene fatto legare ad un palo e posto in mezzo ad un deserto dal Signore della Guerra degli Ogre, che occasionalmente si reca da lui con il solo scopo di sbeffeggiarlo. Grom però, da vero Warsong come diceva di essere, non si arrese mai, anche davanti all’indebolimento sempre più palese del suo corpo, aspettando l’occasione giusta… Occasione che si presenta quando, un giorno, il Warlord Ogre, convinto che ormai Grom sia prossimo alla morte, si reca da lui, con l’intenzione di ucciderlo. Parlandogli, il Signore della Guerra però, commette un errore: si avvicina troppo a Grommash che lo morde al collo e lo uccide. Liberatosi, Grom riprende le forze nutrendosi del corpo del Warlord Ogre e torna quindi dal suo clan Warsong. Dopo questo episodio, Grommash Hellscream diventa una leggenda vivente su Draenor, e si guadagna l’appellativo di “Warlord of the Iron Will”.
Grom ed il Warsong, tornano in azione quando lo sciamano ed allora capo dell’Orda Ner’zhul, da il via allo sterminio dei Draenei ed in questo caso, a Grom ed i suoi orchi viene dato il compito di attaccare la città di Shattrath. Hellscream esegue perfettamente la missione, conquistando la città. A Grommash ed il suo clan tuttavia, viene risparmiata tutta la Seconda Guerra tra Orchi e Umani, in quanto Gul’dan preferisce trattenerli su Draenor. L’Orda quindi, perde la guerra senza che Hellscream ed il Warsong, prendano parte ai combattimenti.
Poco tempo dopo Grommash insieme agli altri capi dei clan degli Orchi, viene convocato da Gul’dan il quale ha stretto un patto con Kil’jaeden e la Legione Infuocata. Hellscream è il primo a bere il sangue del demone Mannoroth, che aumenta a dismisura la forza e la sete di sangue degli Orchi. Dopo la fine della guerra, Ner’zhul invia Grom ed alcuni suoi guerrieri a recuperare il Teschio di Gul’dan, finito nelle mani del capo del clan Bonechewer, Hurkan Skullsplinter. Hellscream riesce nell’impresa uccidendo Hurkan e consegnando così il Teschio a Ner’zhul che con esso ha intenzione di riaprire il Portale Oscuro. Anche sta volta però, il portale viene chiuso, e Grommash ed il clan Warsong rimangono su Azeorth. Con l’Orda sconfitta, Hellscream ed il suo clan sono costretti a fare i fuggitivi, e per ben quindici anni riescono a nascondersi dalle forze dell’Alleanza.
Lontano dalle energie demoniache, gli Orchi cadono in uno stato di apatia, stato che comunque Grom riesce a combattere con la sua forza di volontà. Tempo dopo, quando gli Orchi erano ormai stati schiavizzati dagli umani, Grommash viene cercato da un orco che era riuscito a liberarsi, di nome Thrall. Thrall è alla ricerca del padre, Durotan, e Grom informa il giovane orco che deve recarsi a far visita al clan Frostwolf, il clan del padre. E’ qui che Thrall incontra Orgrim Doomhammer il quale, a seguito della propria morte durante una missione per liberare gli Orchi dai campi di internamento, lo nomina Warchief dell’Orda, passandogli in testimone anche il suo leggendario martello da guerra, che portava il suo stesso nome. Più tardi, Grom e Thrall iniziano a collaborare e a liberare molti clan degli orchi ancora schiavi, pensando di cercare di riconvertirli alla via sciamanica. Durante questo periodo, si instaura tra Grom ed il giovane Warchief, una forte amicizia, tanto che Thrall arriva a considerare Hellscream come un fratello maggiore.
Grom, Thrall e l’Orda, tornano in azione quando la Legione Infuocata invade Azeorth, e (sotto consiglio di Medivh), partono alla volta del continente di Kalimdor. Una volta arrivati tuttavia, scoprono che anche gli Umani sono sbarcati sul continente, e qui, contro la volontà dello stesso Thrall, Hellscream inizia a dare battaglia a tutti gli umani sul territorio e per questo, viene punito da Thrall, che lo manda nella boscosa regione di Ashenvale per raccogliere legname per l’accampamento dell’Orda. Grom obbedisce, ma si sente molto avvilito da quello che, ai suoi occhi, è un banale lavoro manuale non certo adatto ad un guerriero come lui. Inizia quindi a tagliare sconsideratamente moltissimi alberi e, tra questi, anche alcuni considerati sacri dal popolo degli Elfi della Notte. Quest’azione si rivela particolarmente infausta per Grom ed il suo clan Warsong; gli elfi della notte infatti, si rivolgono al loro semidio, Cenarius, che adirato per la deturpazione della foresta di Ashenvale, attacca in modo massiccio il clan Warsong. Grommash si vede quindi messo alle strette e tragicamente in inferiorità numerica… Decide così di bere da una vicina fonte magica, chiamata “Fontana del Sangue” per avere qualche speranza contro il Semidio degli elfi. Sfortunatamente, quello che Hellscream non sa, è che quella stessa fontana era stata precedentemente contaminata proprio dal demone Mannoroth con il suo sangue e così, Grom e tutto il suo clan, una volta assaporate le sue acque, si tramutarono in Orchi del Caos., cambiando la loro carnagione e i loro occhi in un colore rosso.
Con i nuovi poteri, Grommash e i suoi guerrieri, sbaragliano le forze elfiche, e lo stesso Grom uccide Cenarius. Alla fine della battaglia però, si presenta davanti a lui lo stesso Mannoroth, che li assolda quindi al servizio della Legione Infuocata. Venuto a sapere della corruzione dell’amico, Thrall cerca in ogni modo di farlo tornare in se e, grazie all’aiuto dei neo-alleati Tauren guidati da Cairne Bloodhoof, riesce ad imprigionare l’anima di Grommash in una pietra magica, chiamata “Gemma dell’Anima” ed a portare tale gemma alla giovane incantatrice a capo della spedizione umana Jaina Proudmoore che, grazie ad un rituale, riesce a liberare Hellscream dall’influsso demoniaco. Tornato in sé, Grom racconta all’amico Thrall quello che era successo, e così i due orchi decidono di affrontare Mannoroth in modo da eliminare la minaccia da lui rappresentata, definitivamente.
Riescono quindi a localizzarlo in una zona di Ashenval chiamata Demon Fall Canyon ed qui che ha luogo il confronto. Il primo a partire all’attacco è Thrall, che però viene sbalzato via dall’enorme demone e viene stordito, e subito dopo è Grommash a partire all’attacco e, al contrario dell’amico, ad avere successo. Egli infatti riesce a conficcare la sua leggendaria ascia, Gorehowl, al centro del petto di Mannorath, spaccando sia la sua armatura, che il suo cuore. Morendo però, il demone provoca un’enorme esplosione, dalla quale Grom viene pienamente investito. Una volta ripresi i sensi, Thrall scopre che l’unica cosa che era rimasta di Mannoroth era la sua armatura, e poco lontano, trova anche l’amico Hellscream, ormai morente. Hellscream, si trova quindi tra le braccia dell’amico Thrall e con il suo gesto eroico, libera per sempre gli Orchi dal controllo della Legione Infuocata. Con questa consapevolezza e con la pace finalmente nel suo cuore, Grommash “Grom” Hellscream esala così il suo ultimo respiro…
Viene quindi sepolto nello stesso luogo della battaglia con Mannoroth e, anche dopo la sua morte, la sua traccia ed il suo ricordo resta fortemente presente all’interno dell’Orda. L’armatura viene portata ed esposta nella capitale Orgrimmar, mentre anni dopo, il figlio Garrosh intitola in suo nome, la Sala del trono.
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