Tra 15.000 e 12.000 anni prima dell’apertura del Portale Oscuro, Zulathra, un sommo sacerdote degli Zandalari, propose all’imperatore Mogu Lei Shen uno scambio dei reciproci segreti; il potere arcano dei Mogu per la conoscenza dei Troll delle terre oltre la valle. Nella visione del regnante, i due imperi insieme sarebbero stati inarrestabili. Certo, sulla carta avrebbero potuto o dovuto distruggersi a vicenda, ma entrambe le parti capivano che in una guerra il vincitore ne sarebbe uscito in ogni caso uscito indebolito, e avrebbe potuto persino soccombere a creature molto più deboli di lui. Una tragedia che nessuna delle due razze voleva. Così, i Mogu e i Troll si ritagliarono la loro posizione nel mondo provando quella che era una sorta di alleanza.
Tuttavia, la realtà restava che sia i Mogu che gli Zandalari nutrivano disprezzo reciproco. I secondi si ritenevano superiori ai primi per due ragioni: la presenza dei Loa e il fatto che gli Zandalari non praticassero lo schiavismo come invece facevano i Mogu. Questo disprezzo reciproco tra i due si tramutò ben presto in una diffusa indifferenza. Entrambe le parti confidavano nel fatto che l’altra non attaccasse, certe che in entrambi i casi, l’attaccante avrebbe perso un’eventuale guerra.
Questo status quo restò per circa tremila anni, fino a quando l’Imperatore Mogu Lei Shen cercò di rivendicare la Forgia della Origine a Uldum, promettendo ai guardiani Tol’vir di diventare membri importanti dell’impero. Tuttavia, i Tol’vir si arrabbiarono molto dopo aver appreso che Lei Shen aveva tradito il Sommo Custode Ra e rifiutarono la proposta dell’imperatore. L’esercito Mogu marciò così su Uldum accompagnato dai suoi alleati troll. I Tol’vir non poterono resistere e così presero la scellerata decisione di provare ad usare la Forgia della Origine per eliminare quasi tutta la vita dall’area intorno a Uldum. I risultati furono catastrofici, con i presenti che vennero letteralmente disintegrati dal potere della Forgia. La morte del Re del Tuono e della maggior parte dei capi Zandalari (incluso Zulathra, la cui vita era stata prolungata artificialmente da Lei Shen) lasciò enormi vuoti di potere, sferrando un colpo mortale a entrambi gli imperi.

Trecento anni più tardi, dopo che i Pandaren si ribellarono contro i Mogu, nella capitale degli Zandalari di Zuldazar, infuriò un grande dibattito su come acquisire un vasto appezzamento di terra che ai troll era stato promesso dai loro alleati Mogu. Un discendente del sommo sacerdote Zulathra, Mengazi, convinse gli altri Zandalari che la migliore linea d’azione fosse quella di conquistare il territorio con la forza, poiché difficilmente i Pandaren e i loro alleati avrebbero onorato un accordo stipulato dai loro crudeli ex padroni. E così gli Zandalari marciarono a sud verso Pandaria, dando inizio alle Guerre dei Troll Zandalari.
Superare questa minaccia sarebbe stata una delle prime prove di forza dell’Impero Pandaren, ma attraverso la tenacia, la diplomazia e una forma unica di combattimento senza armi, gli abitanti di Pandaria organizzarono una rivoluzione che depose i loro tiranni e fondò un impero che avrebbe prosperato per migliaia di anni. Dotati di poteri mistici e cavalcando grandi cavalcature da guerra, gli Zandalari incontrarono inizialmente poca resistenza da parte dei Pandaren. Le sorti della guerra cambiarono solo quando la pandaren Jiang fondò l’Ordine della Serpe delle Nubi insegnando ai suoi compagni come domare e cavalcare i potenti serpenti delle nuvole, dando così ai Pandaren un contrasto alle forze aeree degli Zandalari. I troll si resero conto che non potevano vincere con mezzi convenzionali, quindi Mengazi ricorse a un’ultima tattica: resuscitare Lei Shen. Tuttavia, gli sforzi dei troll per far tornare in vita il Re del Tuono dal suo luogo di riposo nella Tomba dei Conquistatori furono vanificati dai cavalieri dei serpenti, mentre la stessa Jiang si sacrificò in un ultimo, disperato attacco, uccidendo Mengazi.
Gli altri Zandalari presto ruppero i ranghi e fuggirono di nuovo a Zandalar per la vergogna, ponendo fine alla guerra. Nonostante fossero stati sconfitti e cacciati dall’isola di Pandaria, gli Zandalari, proprio come i Mogu, rimasero nella storia dei Pandaren e lentamente si trasformarono in “mostri”…
IN ALTO: Un cacciatore zandalari. Illustrazione di Heziod