Con l’apertura del raid di Aberrus e la conseguente sconfitta Sarkareth, anche il capitolo finale della campagna di Braci di Neltharion si è svelato ai giocatori, portando così a conclusione quello che è sicuramente stato il primo grande arco narrativo di Dragonflight: la questione dell’eredità di Neltharion. Ma quali sono le implicazioni di questo finale? Come ne escono lo Stormo Nero e i suoi maggiori protagonisti? Cercheremo di rispondere a queste domande, ovviamente partendo dal cinematic che ha chiuso la patch 10.1.
Come abbiamo accennato all’inizio, l’ottavo e ultimo capitolo di Braci di Neltharion si svolge dopo gli eventi di Aberrus, quando rientriamo nel raid accompagnati da Wrathion, Sabellian, Ebyssian ed Emberthal, ovvero i quattro personaggi che rappresentano l’eredità dello Stormo Nero, ognuno di essi “figlio” di Neltharion a modo suo. Il cinematic inizia con Emberthal che si china sul quinto protagonista di questa storia, ovvero Sarkareth, il final boss di Aberrus. È interessante notare come, nonostante tutto, Emberthal sembra rattristata dalla morte di Sarkareth, una reazione che sorprende anche il sempre sfacciato Sabellian, come possiamo vedere da un breve scambio di battute tra i due:
E: “Possa il suo nome esser sempre ricordato.”
S: “Dopo tutto quello che ha fatto, perché trattarlo con un tale rispetto?”
Ed è qui che inizia la nostra analisi ed il nostro “grattare la superficie” di quel che abbiamo visto. Sebbene la sua risposta riguardi Sarkareth, è chiaro che le parole di Emberthal colpiscano sia Sabellian che Wrathion. Sin dall’inizio di Dragonflight infatti, e per tutta la durata di Braci di Neltharion, abbiamo visto i due draghi neri contendersi ferocemente il ruolo di nuovo Aspetto della Terra.
Tuttavia, ad Aberrus, sia Sabellian che Wrathion hanno avuto modo di vedere in prima persona cosa significherebbe seguire veramente le orme di Deathwing, poiché l’Eco di Neltharion ha usato lusinghe e promesse di potere nel tentativo di convincerli a commettere atti loro stessi sapevano essere sbagliati. Come sappiamo entrambi rifiutano e, alla fine del raid, sono consci che era Neltharion l’ingannatore. E qui abbiamo il primo risvolto di questi eventi: mentre Sarkareth non ha mai imparato la lezione della caduta di Deathwing, Wrathion e Sabellian lo hanno fatto. E la prima parte di questo fatto, è sottolineato dallo scambio di battute tra Emberthal ed Ebyssian:
Em: “Era un dracthyr, e il suo ricordo sarà una lezione. Invece di aiutare la nostra gente a guarire, ha portato molti alla disperazione e alla rovina, inseguendo l’illusione del potere di Neltharion.”
Eb: “Se solo Sarkareth avesse preso a cuore la tragedia di Deathwing e capito che la sua eredità è stata avvelenata molto tempo fa…”
È chiaro come, fin dall’inizio di Dragonflight la storia dei Dracthyr sia stata intrinsecamente legata a quella dello Stormo Nero, poiché in quanto creazioni di Neltharion, sono suoi figli tanto quanto qualsiasi drago nero senza contare che la loro stessa esistenza è dovuta al desiderio dell’ex Aspetto della Terra di avere dei suoi “soldati personali”. Sin dal loro risveglio nell’Isola Proibita, abbiamo quindi visto i Dracthyr cercar di capire quale fosse la loro strada e due possibili vie.
Da un lato, Sarkareth e la Fiamma Frammentata hanno scelto di abbracciare il loro scopo originale: non potendo più servire sotto Neltharion, hanno cercato di reclamare la sua eredità come propria. Come abbiamo avuto modo di scoprire in questa prima parte d’espansione, il progetto di Deathwing si basava sul fatto che i Dracthyr non ottenessero mai il libero arbitrio, e Sarkareth era persino disposto a infliggerlo nuovamente ai suoi compagni Dracthyr, tutto per la volontà di seguire i desideri di suo padre.
Dall’altro lato, Emberthal ha agito come una leader per i Drachtyr che ha trovato uno scopo al di fuori della visione di Neltharion. Anche se un tempo era una fedele soldatessa, lei ha trovato uno scopo nel prendersi cura dei suoi compagni, anche di quelli che si sono uniti alla Fiamma Frammentata, e questo ha significato avere il coraggio di staccarsi dall’eredità di Deathwin per abbracciare il libero arbitrio che lui stesso voleva così fortemente non concedere alle proprio creature. Emberthal è quindi pronta a guidare la sua gente su un nuovo percorso, ispirata, in parte, dalle conversazioni che ha condiviso con Ebyssian, proprio come lei stessa dice:
Em: “È tempo che noi Dracthyr percorriamo la nostra strada.”
Eb: “Dove speri che porterà?”
Em: “Lontano dalle ombre del passato che ci hanno perseguitato e liberi di costruire un’eredità tutta nostra. A un futuro in cui mi hai ispirato a credere, Ebyssian. Anche i momenti più dolorosi hanno qualcosa da insegnarci.”
Torniamo ora a quel che era il nostro focus iniziale. Abbiamo detot che fino ad ora, Sabellian e Wrathion hanno gareggiato per rivendicare il potere di Neltharion – e quindi la sua eredità – come proprio. Eppure, in questo cinematic per la prima volta dall’inizio di Dragonflight, vediamo i due stiano affrontare quell’eredità e cosa significa veramente seguire le orme di Deathwing.
Sarkareth considerava impensabile che l’eredità dei Dracthyr fosse tutt’altro che intrinsecamente legata a Neltharion. In qualità di “insegnante, padre e comandante” (come lui stesso lo definisce) di Sabellian, Deathwing ha dominato ogni singolo aspetto che lui crede sia fondamentale per guidare lo Stormo Nero. E sebbene Wrathion non abbia mai conosciuto Neltharion, l’ombra di quest’ultimo lo ha sempre perseguitato.
Ma in questo cinematic vediamo Sabellian voltarsi e rassicurare Wrathion, chiamarlo “fratello”, ed è proprio in questo esatto momento che la presa di Deathwing sullo Stormo Nero viene spezzata. Allo stesso modo in cui Ebyssian ha trovato uno scopo nei suoi compagni Dracthyr, lo Stormo Nero ne troverà nella famiglia. Non più definiti da Neltharion o Deathwing, ma l’uno dall’altro.
Così, forse ispirati dalla scelta di Emberthal e dei Dracthyr di uscire dall’ingombrante ombra di Neltharion e da come ciò sia in contrasto con i tentativi di Sarkareth di reclamarla per sé, anche Wrathion e Sabellian realizzano di non voler più il rolo di Aspetto.
Neltharion credeva che per essere un leader efficace, doveva avere il controllo completo e totale su tutto. Non ha concesso ai Dracthyr il libero arbitrio, non condivideva nulla che non fosse necessario con i suoi compagni Aspetti, ha accumulato tutto il potere che poteva per se stesso. Al contrario, Wrathion è arrivato a capire di non aver bisogno di avere un potere completo e totale – cioè la posizione di Aspetto – per guidare o aiutare il suo stormo. In effetti, se ci pensiamo il Principe Nero ha già fatto molto senza avere il potere di un Aspetto… E quindi, se meriti o meno il ruolo non è più la domanda da porsi. L’importante ora, è che lui stesso ha capito di non averne più bisogno.
Ed anche Sabellian, come suo fratello, si rende conto di non desiderare più quel ruolo. Perché forse sarebbe troppo simile a suo padre, che non è certamente ciò di cui lo Stormo Nero ha bisogno in questo momento storico. Tuttavia, è molto probabile che rimarrà ancora in giro nel palcoscenico di Azeroth e aiuterà nella guida del suo stormo mentre costruisce la sua nuova eredità, ma non come Aspetto.
E tutto questo ci porta così al finale della nostra analisi, con la scelta di colui che invece dovrà assumere il ruolo di leader dello Stormo Nero. Alla fine di tutto, il prescelto per essere il nuovo Aspetto della Terra è colui che non l’ha mai cercato, quello che non era mai entrato in competizione. Ebyssian non ha ambizioni e non ha gusto per il potere. E forse, è questo il punto. In questo preciso momento storico, lo Stormo Nero ha bisogno di un leader la cui personalità non minacci di superare l’identità stessa dell’intero stormo, proprio come faceva una volta Neltharion.
E sotto la guida di Ebyssian, lo Stormo dei Draghi Neri potrà finalmente davvero forgiare la sua nuova eredità e, dopo millenni, uscire definitivamente dalla pesantissima ombra di Deathwing.
Per concludere, personalmente, possiamo certamente dire di aver apprezzato come questo primo grande arco narrativo di Dragonflight sia stato gestito. Forse, l’atto finale può sembrare un po’ sbrigativo e qualche approfondimento in più non avrebbe certamente fatto male (soprattutto lato Sabellian), ma a livello di contenuti, sia il lavoro fatto in precedenza che l’effettiva chiusura della questione Stormo Nero ci lascia abbastanza soddisfatti. Quali sono invece le vostre impressioni?
N.B. Questo articolo è una traduzione e rielaborazione di The Black Dragonflight’s Legacy – A Cinematic Analysis