Nei tempi antichi, quando i primi Meccagnomi lasciarono Uldaman sotto gli effetti della Maledizione della Carne, essi raggiunsero la regione di Dun Morogh e presero le caverne di questa gelida terra come loro casa. Concentrandosi esclusivamente sulla sopravvivenza ed ampliando le loro conoscenze tecnologiche, i primi gnomi decisero di non tenere alcun archivio o registro storico e ben presto quindi dimenticarono le loro origini. Successivamente, quando i Terrigeni di Uldaman – diventate ora creature in carne e ossa chiamate Nani – arrivarono a Khaz Modan, essi trovarono gli Gnomi all’interno delle caverne nelle vicinanze delle montagne. Affascinati dalla loro conoscenza tecnologica e mossi da una “sensazione” che faceva “percepire” una sorta di parentela tra le due razze, i Nani aiutarono gli Gnomi a gettare le basi per una città che sarebbe poi stata conosciuta con il nome di Gnomeregan, la capitale della razza gnomica.
Tempo dopo, durante la Seconda Guerra, l’Orda cerco di assediare la città, ma venne incredibilmente sconfitta dall’ingegnosità degli inventori gnomi, le cui trappole esplosive e le numerose bombe presero le vite di molti orchi, mentre la città stessa era protetta da un impenetrabile cancello di ferro. Alla fine, l’allora Warchief Orgrim Doomhammer fu costretto a cessare l’attacco dopo settimane di infruttuoso assedio. Tuttavia, il clan dei Guerci Sanguinari, che controllava Khaz Modan, giurò che non un solo gnomo avrebbe lasciato Gnomeregan.
Dopo il conflitto e fino alla Terza Guerra, dalla loro meravigliosa tecno-città, gli Gnomi fornirono un prezioso supporto in armi, veicoli e truppe all’Alleanza allora formata da Nani, Umani ed Alti Elfi, ma quando Lordaeron cadde, gli Gnomi cessarono misteriosamente non solo di fornire aiuto ma addirittura di dare loro notizie. Fu solo dopo la Terza Guerra che il resto dell’Alleanza avrebbe appreso la ragione di questa “scomparsa”: Gnomeregan era stata infatti attaccata dai brutali Trogg, emersi dalla terra dopo essere stati risvegliati dai Nani che stavano conducendo in quel periodo degli scavi ad Uldaman. Le creature erano state attratte dalle tecnologie gnomiche e costruirono così dei tunnel per entrare in città dai punti più bassi. Al fine di evitare di coinvolgere le truppe dell’Alleanza impegnate nella battaglia contro il Flagello nel nord, l’Alto Inventore Gelbin Mekkatorque – il leader degli Gnomi – decise che quest’ultimi avrebbero difeso Gnomeregan da soli. Così, per cinque anni, gli Gnomi combatterono contro i Trogg, ma alla fine ebbero la peggio.
Nel tentativo di sconfiggere gli invasori, Mekkatorque accettò il piano proposto dall’ingegnere Sicco Thermaplugg, che prevedeva di contaminare i livelli inferiori della città con le radiazioni. Il piano si rivelò efficace ma con grande orrore, Mekkatorque scoprì che le radiazioni non avevano colpito solo i Trogg, ma anche gli stessi gnomi, contaminandoli e dando loro una colorazione verdastra.
I pochi sopravvissuti fuggirono dalla città e cercarono rifugio ad Ironforge la capitale dei Nani, dove gli Gnomi discussero sul loro futuro. Alcuni sostennero di riprendersi immediatamente Gnomeregan, ma Mekkatorque rigettò questa soluzione, optando per restare ad Ironforge ed aiutare da lì l’Alleanza.
Da allora gli Gnomi non sono mai riusciti a riconquistare totalmente la loro capitale, rientrando in possesso solo delle parti superiori di quest’ultima nel corso degli anni successivi alla fuga ad Ironforge, mentre i livelli inferiori sono ancora contaminati dalle radiazioni.
Illustrazione immagine in evidenza di LukasBanas