Da cosa è costituito un videogioco? Molti di voi, me compreso, diranno che il cuore di un videogioco sta nel gameplay, un’affermazione inattaccabile e sicuramente corretta. Poi magari viene il lato tecnico, ovvero ciò che permette al videogioco di essere fruito nel miglior modo possibile dall’utenza, seguito forse dal lato artistico, i personaggi, la storia… Fino ad arrivare alla componente che per molti è forse la proverbiale ultima ruota del carro: la colonna sonora.
Per quel che mi riguarda, invece, quest’ultima mi ha sempre parecchio affascinato e ancora oggi sono fermamente convinto nella colonna sonora di un videogioco risieda la sua anima, ciò che può essere d’impatto tanto quanto le altre “componenti” se non in certi casi addirittura di più.
Oggi voglio parlarvi proprio del perché di questa mia convinzione, portandovi anche degli esempi. È indubbio che le colonne sonore siano molto, molto varie e che ognuna impatta su uno specifico aspetto di un gioco. Per questo motivo ho deciso di suddividere questa discussione in tre paragrafi distinti, ognuno dedicato ad una “forma” che una OST – come vengono definite oggi – può assumere, iniziando da….
Le colonne sonore come emozioni
La prima forma di cui andiamo a discutere è quella che forse che più è soggetta ad una premessa importantissima: il campo delle colonne sonore è estremamente soggettivo e soggetto al gusto personale di ognuno di noi, tenetelo ben presente. Bene, detto questo, iniziamo. Le colonne sonore che si tramutano in emozioni per il giocatore sono spesso quelle strettamente legate alla storia, sia nel caso di un evento specifico o di una saga nella sua interezza. Quante volte vi sarà capitato di commuovervi (o arrabbiavi, rattristarvi, gioire) davanti ad una scena di un videogioco? Scommetto diverse e anche per me è stato così.
Ora, partendo dal presupposto che questa categoria, per quel che mi riguarda, ha un nome ben preciso che è quello di Final Fantasy, la colonna sonora che voglio portarvi come esempio non appartiene a questo franchise (o almeno non “interamente”).
“Hikari“*, tratta da Kingdom Hearts è forse quella che più si avvicina a ciò che voglio dire. Una OST che davvero riesce a trasmettere quella magia che il titolo Disney/Square Enix è riuscita a costruire (nel bene e nel male) negli ultimi quasi 25 anni. È potente, ti arriva dritta al cuore, riesce a trasmettere tutto quello che si prefigge di fare. È davvero il viaggio di Sora, Paperino e Pippo tradotto in musica. Un pezzo degno della (vecchia) Disney!
Inutile dire che questo paragrafo potrebbe avere centinaia se non migliaia di esempi diversi, e per questo io voglio darvi quella che io sceglierei, a livello personale. “Eyes on Me“, canzone tratta da Final Fantasy VIII, avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, e mi farà sciogliere ogni volta che la ascolterò. Una classica canzone romantica, ma sono troppo legato emotivamente a quel gioco e la mia scelta per la colonna sonora come emozione non può che essere questa.
Le colonne sonore come scoperta
Il secondo paragrafo ci porta a parlare di un’altra “forma” che le colonne sonore possono assumere, quella della scoperta e credetemi, in questo caso non ho il minimo dubbio: il gioco che per me è il migliore esempio in questo caso è proprio il nostro vecchio amico, World of Warcraft.* Perché si, magari vi sembrerà strano, ma sono fermamente convinto che il “mezzo” migliore attraverso cui è raccontato il mondo di Azeroth è proprio la sua colonna sonora. Se c’è un aspetto di cui non ci potremmo MAI lamentare nei confronti di Blizzard è proprio la parte musicale del nostro caro MMO. Ogni musica, ogni tema, è semplicemente perfetto. Le note gentili di Quel’Thalas, quelle maestose di Stormwind, quelle tribali di Orgrimmar, quelle magiche del (compianto) albero di Teldrassil. Tutto è semplicemente perfetto. La colonna sonora è il respiro di Azeroth, ciò che più aiuta il giocatore a scoprire il suo mondo, a fargli capire dove si trova.
Fate una prova, chiudete gli occhi, immaginate di trovarvi in un mondo fantasy, di aver appena varcato i cancelli della più importante città dell’umanità, dove ad accorgliervi c’è un’ampia strada in marmo bianco con grandi statue a torreggiare su di voi. I casi sono due: o sentite nella vostra testa il tema di Minas Tirith, o sentite questa.
Le colonne sonore come climax
Per l’ultima paragrafo della nostra chiacchierata di oggi, la “forma” forse più celebre che una colonna sonora può adottare, quella del climax. Inutile girarci intorno, queste sono chiaramente le OST da boss fight, quelle che gasano, quelle che hanno quasi un “effetto dopante” sul giocatore. Anche in questo caso, di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe ed ognuno ha sicuramente la propria preferita. Tuttavia, in mia opinione ci sono due esempi che ben fotografano come quella che può essere la nostra “colonna sonora come climax”.
La prima è sicuramente Raphael’s Final Act* tratta da Baldur’s Gate 3, una OST che porta il concetto al sublime. Ti arriva dopo un centinaio di ore di gioco, dopo che hai visto ed esperito l’inverosimile in un gioco che fatichi a credere possa davvero esistere. Eppure eccola lì, che parte, addirittura cantata dallo stesso Raphael e nel più classico degli echi del villain della Disney. Un momento semplicemente indimenticabile, la definizione stessa di climax. Una colonna che meglio che meglio non può definire il concetto di apice di una storyline.
Il secondo esempio che voglio farvi è invece “The Final Battle”, tratta da Elden Ring*. Questa OST arriva al boss (quasi) finale del gioco, andando a riprendere il tema principale di quest’ultimo. È una colonna sonora che prende la forma di climax sia arriva appunto alla fine, ma anche e soprattutto perché “condensa” un viaggio straordinario e per certi versi irripetibile, riprendono le stesse note che hai ascoltato all’inizio di tutto e facendole esplodere in tutta la loro maestosità e potenza. Impossibile non sentirsi coinvolti, impossibile non sentirsi davvero alla fine di un viaggio, impossibile non aver restituita quella voglia di prendere spada e scudo e partire all’attacco.
E così quindi, finisce questa chiacchierata, ma voglio prima dirvi un’ultima cosa. Provate a prendere queste tre “categorie” di cui abbiamo parlato oggi ed a metterle insieme. Non pensate anche voi non esse non tocchino solo quello a cui appartengono, ma anche, banalmente, il lato narrativo? Quello artistico? Tutto questo, messo insieme, non è forse l’anima di un videogioco e non la proverbiale ultima ruota del carro?
Ora tocca voi, quali sono le vostre colonne sonore preferite? Quali inserireste in queste tre particolari categorie? Fatecelo sapere nei commenti!
Grazie per aver letto fin qui e alla prossima!