Durante questi tempi, anche un’altra razza conduceva pacificamente la propria esistenza su Azeroth. Si trattava dei Goblin del Cartello di Acqualorda. L’idillio di questi Goblin venne però anch’esso bruscamente spezzato dal Cataclisma e dal ritorno di Deathwing. Lo stesso Aspetto della Morte si presentò ai piccolo ominidi verdi affermando che l’Ora del Crepuscolo, l’apocalisse di Azeroth, sarebbe presto giunta. Deathwing lanciò quindi un globo infuocato di lava nel vulcanico Monte Kajaro di Kezan, l’isola casa dei Goblin, prima di andarsene. Quest’ultimi, inizialmente non si preoccuparono molto degli avvertimenti di Deathwing, ma ben presto divenne sempre più chiaro che il vulcano nel Monte Kajaro stava per eruttare. Assecondati dalla loro natura, molti goblin iniziarono a lucrare sull’imminente disastro. Tra questi spiccava il Principe del commercio Jastor Gallywix, il quale si offrì di gestire tutti i fondi dei Goblin per portare in salvo la sua gente dalla catastrofe imminente. Tuttavia, Gallywix venne meno alla parola data, impossessandosi del denaro solo per rendere schiavi tutti i sopravvissuti.
Così, Gallywix ed i suoi nuovi schiavi goblin salparono verso Kalimdor, precisamente dirigendosi nella regione di Azshara, ma durante la traversata furono avvistati dalle navi dell’Alleanza che, a seguito delle crescenti tensioni con l’Orda, pattugliavano quella zona. La nave dei goblin venne così affondata ed il suo relitto si arenò presso le Isole Perdute. I sopravvissuti, compreso Gallywix costruirono una piccola base sulla riva e mentre esplorano l’isola scoprirono un diario degli orchi che menzionava un campo base costruito da quest’ultimi. I goblin inviarono così un ambasciatore per chiedere aiuto agli orchi, venendo ricevuti da una donna orco di nome Aggra. Quest’ultima si impegnò ad assistere i goblin se quest’ultimi, a loro volta, avessero aiutato gli Orchi a combattere gli uomini dell’Alleanza che nel frattempo erano sbarcati anch’essi sull’isola. Così, le forze unite di orchi e goblin riuscirono a sventare la minaccia e salvare dall’attacco l’ex Warchief
In seguito, i Goblin decisero di andare nella più grande delle due isole e dispiegarono una Town-In-A-Box, una sorta di “città istantanea”, in modo che potessero avere una base tutta loro. Essi furono però accolti con ostilità dai Naga locali, ma furono in grado scacciarli. Anche in questo caso però, i goblin dovettero fare i conti con una catastrofe naturale. Anche in quest’isola si trovava infatti un vulcano, il quale eruttò distruggendo la loro Town-In-A-Box. I piccoli omini verdi tornano così dagli orchi appena in tempo per aiutare quest’ultimi a respingere un nuovo attacco dell’Alleanza. Colpiti dall’astuzia e dalla forza dei Goblin, gli orchi acconsentirono a combattere contro Gallywix, il quale continuava a tenere in schiavitù la maggioranza dei membri del Cartello di Acqualorda, mettendoli a lavorare presso delle miniere. Dopo aver interrotto le operazioni di Gallywix, i goblin liberati rovesciarono il Principe del commercio. Arresosi, Gallywix promise che il Cartello di Acqualorda si sarebbe riformato e sarebbe diventato parte dell’Orda. Gli orchi accettarono, offrendo di inviare un emissario al nuovo Warchief Garrosh Hellscream e promettendo ai nuovi alleati una nuova casa ad Azshara ed un posto all’interno dell’Orda.
Illustrazione in evidenza ufficiale Blizzard