E mentre gli Alti Elfi guidati dall’Alto Re Anasterian Sunstrider combattevano per la propria vita contro il feroce assalto dei Troll, più a sud, a Lordaeron, gli ancora nomadi Umani combattevano invece per consolidare le proprie terre tribali. Le tribù di quelle che era ancora un’umanità primitiva si razziavano a vicenda negli insediamenti, prestando poca attenzione all’unificazione o all’onore razziale. Eppure una tribù in particolare, gli Arathi, capì che i Troll stavano diventando una minaccia troppo grande per essere ignorata. Intuendo ciò, gli Arathi desideravano portare tutte le tribù sotto il suo dominio in modo che l’umanità potesse fornire un fronte unito contro le bande di troll.
Iniziò così una sorta di guerra di conquista che alla fine vide gli Arathi avere la meglio, ma piuttosto che sottomettere gli sconfitti, essi offrirono pace e uguaglianza a coloro che avevano conquistato. Nel frattempo, gli Amani di Zul’Aman erano in una netta posizione di vantaggio nella guerra contro gli Alti Elfi e così, in preda alla disperazione, gli stanchi ambasciatori di Quel’Thalas si recarono a Strom, la capitale della nazione di Arathor, per parlare con l’Imperatore Thoradin.
Gli elfi informarono il sovrano che gli eserciti dei Troll erano vasti e che una volta che avessero distrutto Quel’Thalas, si sarebbero certamente mossi per attaccare le terre del sud. In quella che si presentava essere come una situazione di disperato bisogno di aiuto militare, Quel’Thalas accettò frettolosamente di insegnare ad alcuni umani selezionati a usare la magia in cambio del loro aiuto contro gli Amani. Thoradin, diffidente nei confronti di qualsiasi magia, accettò l’accordo, ma solo per necessità. Quasi immediatamente, gli incantatori elfici arrivarono ad Arathor e iniziarono ad istruire un gruppo di umani nelle vie della magia.
Gli elfi scoprirono così che, sebbene gli umani fossero innatamente goffi nel maneggiare la magia, essi possedevano altresì una sorprendente affinità naturale con essa. A un centinaio di uomini furono insegnate le basi dei segreti magici: non più di quanto fosse assolutamente necessario per combattere i Troll. Convinti che i loro studenti fossero pronti ad aiutare nella lotta, gli elfi lasciarono Strom e viaggiarono verso nord insieme ai potenti eserciti dell’Imperatore Thoradin, con lo stesso sovrano che scese in battaglia.
Si arrivò così allo scontro tra gli eserciti uniti di elfi e umani contro bande di troll Amani ai piedi delle Montagne di Alterac. La battaglia durò molti giorni, ma gli instancabili eserciti di Arathor non indietreggiarono mai né cedettero un centimetro di terreno prima dell’assalto dei troll. E fu esattamente in quel momento che i signori degli elfi ritenevano fosse giunto il momento di rilasciare i poteri della loro magia sul nemico. I cento maghi umani e una moltitudine di incantatori elfici evocarono la furia dei cieli e incendiarono gli eserciti dei troll. La magia del fuoco impediva ai troll di rigenerare le loro ferite arrivando persino a bruciarli dall’interno.
Come se ciò non bastasse, tra i troll si era diffusa anche la voce di una lama incantata conosciuta con il nome di Felo’melorn, potenziata dalla magia arcana non solo per uccidere i nemici più formidabili e astuti, ma anche per falciarne un gran numero ed irrigare i campi di battaglia con il loro sangue. Gli stregoni Troll iniziarono a lanciare maledizioni contro la famigerata arma, ma la storia dimostra che anche il voodoo più oscuro riuscì a fare ben poco per annullare l’efficacia di Felo’melorn durante quelle che vennero più tradi conosciute come le Guerre dei Troll. Si dice che un migliaio di troll Amani caddero davanti alla furia di Felo’melorn, versando abbastanza sangue Amani da colmare le mura di Zul’Aman. E così, la leggenda consegnò alla storia questa mitica arma come sterminatrice di troll e principale causa della rovina e della fine di quello che era stato l’Impero Amani.
Mentre gli eserciti dei troll si disperdevano e tentavano di fuggire, gli eserciti di Thoradin li investirono e massacrano fino all’ultimo dei loro soldati. Gli Amani non si sarebbero mai ripresi completamente dalla sconfitta e la storia non avrebbe mai visto i troll risorgere come un’unica nazione. Certi che Quel’Thalas fosse stato salvata dalla distruzione, gli elfi fecero un giuramento di lealtà e amicizia all’Impero di Arathor e alla stirpe di Thoradin. Gli umani e gli elfi avrebbero coltivato relazioni pacifiche per i secoli a venire, mentre quel che restava degli Amani si sarebbe diviso, arrivando a contare perfino dieci tribù diverse.
IN ALTO: Un troll amani in battaglia. Illustrazione di Imdrunkontea.