Come tutti ben sappiamo, la Magia è da sempre uno dei pilastri del mondo di Azeroth. Dalla sua creazione ai tempi recenti, le energie magiche sono sempre state protagoniste negli eventi del mondo, nel bene e nel male. Ma qual è su Azeroth il principale ordine riguardante la Magia? Chi sono i suoi studiosi? Oggi andiamo ad approfondire quella che è sicuramente la principale organizzazione a tema magico di Warcraft: il Kirin Tor.
Le origini dell’ordine ci portano indietro di circa 1200 anni, quando l’Impero di Aratahor si suddivise nei Sette Regni. Quando la città di Dalaran venne fondata divenendo il principale centro di apprendimento per i maghi in tutta l’umanità, i suoi signori Magocrati formarono quello che sarebbe stato conosciuto come il Kirin Tor, come una cerchia ristretta specializzata nella Magia, incaricata di catalogare e ricercare ogni incantesimo, artefatto e oggetto magico conosciuto dall’umanità all’epoca. Per governare il Kirin Tor venne a sua volta fondato il Concilio dei Sei, una cerchia ancora più ristretta dei maghi più potenti di Dalaran, che nel corso del tempo sostituì i Magocrati a capo della città. Ma quali sono le regole di quest’ordine? Qual è la sua filosofia?
I maghi del Kirin Tor erano inizialmente molto riservati, misteriosi e potenti, ma soprattutto erano uomini solitari salvo quando necessario. L’ordine di solito non si occupava della politica ordinaria, né si invitavano Re o altri leader a godere dell’ospitalità della città. Ma dobbiamo dire che non è sempre stato così. Durante il corso del tempo il Kirin Tor si aprì al mondo esterno (anche se molto lentamente). Vennero così organizzate cene formali, per i propri membri e per i visitatori, in delle grandi sale da pranzo all’interno della Cittadella Violacea, il cuore di Dalaran.
Ma se c’è una cosa di cui ogni membro del Kirin Tor va fiero è l’indipendenza dell’Ordine, e questo è un concetto molto radicato nei maghi della città. Secondo Khadgar e Antonidas, due dei più celebri leader del Kirin Tor, far lavorare insieme anche solo due maghi era abbastanza difficile, ed il pensiero di riuscire a fare addirittura qualcosa in più come stringere alleanze era quasi al di là dell’immaginazione.
Questo tratto comunque è cambiato radicalmente in tempi recenti. Dopo la distruzione di Dalaran, durante la Terza Guerra, il mago Rhonin guidò la sua gente dall’orlo del baratro ad una rapida ripresa, ed i maghi del Kirin Tor iniziarono rapidamente a lavorare alla ricostruzione di Dalaran, indicando un cambiamento nel loro comportamento, in particolare in particolare per quel che riguardava la cooperazione con le forze esterne.
Passiamo ora a dei tratti proverbiali dell’Ordine: le sue regole ed i suoi studi. Iniziamo con il dire che l’adesione al Kirin Tor non è affatto facile. Essa richiede anni di studio nelle scuole di magia, per poi diventare l’apprendista di uno degli arcimaghi, al fine di dimostrarsi degno di essere integrato come membro dell’Ordine. Da allora in poi, in qualità di agenti del Kirin Tor, la loro missione è raccogliere conoscenza e artefatti magici trovati in tutta Azeroth e non solo. La città ha scuole di magia dove vengono formati ed educati giovani maghi e bambini in età scolastica, con lo studio della magia e della sua natura come principali materie. Proprio la Magia in generale è, naturalmente, il perno di tutta la vita cittadina. I mentori del Kirin Tor sono persone ambiziose ed insaziabilmente curiose riguardo a tutte le forme di magia, sebbene con qualche limitazione. Gli alunni praticano ed affinano le loro abilità e la loro padronanza dei vari tipi e delle varie forme di incantesimi, con programmi impegnativi e rigorosi, vestiti con le tradizionali vesti da apprendista, di solito nelle diverse accademie presenti a Dalaran.
Gran parte dello studio teorico consiste nell’imparare dai grandi tomi presenti nelle immense biblioteche della città. Gli studenti hanno inoltre stanze dedicate alla pratica, ma in caso di necessità, possono esercitarsi con i loro incantesimi in altre aree, come i dintorni di Fortezza Violacea (su cui torneremo dopo).
Le regole ferree riguardano persino i rapporti sociali. Basti pensare che è esplicitamente proibito far usare la magia dei cristalli per spiare gli studenti dell’altro sesso. Sempre in questo senso, una tra le prime cose apprese da una delle più celebri maghe del Kirin Tor, Jaina Proudmoore, era che le forti emozioni e la magia non sempre si mescolano bene e che il peggior peccato che un mago potesse commettere era l’arroganza, ed anche il più facile.
Un altro aspetto da non sottovalutare assolutamente era lo studio. Da bambino, Khadgar imparò dalla maggior parte delle sue lezioni che i maghi senza regole, inesperti ed autodidatti senza ritegno, controllo e pensiero, finivano sempre allo stesso modo, ovvero facendo una brutta fine, e talvolta, sebbene non spesso, distruggendo con loro gran parte del territorio circostante. Inoltre, il giovane Khadgar apprese anche che lo stress delle energie magiche esercitate dai maghi poteva condurre ad un veloce invecchiamento, cosa che successe a molti maghi in passato.
Lo studio della Magia è così fondamentale per ogni aspirante arcimago, ma non solo. Altri argomenti da approfondire sono le rune ed i golem, così come la Storia di Azeroth. I membri del Kirin Tor devono inoltre conoscere la flora e la fauna del mondo per una serie di ragioni, molte delle quali legate alla mera sopravvivenza.
Tuttavia, ci sono alcuni aspetti della magia che non vanno approfonditi. Stiamo parlando della negromanzia e tutto ciò ad essa affiliata. Il Kirin Tor ha una mentalità molto chiusa ed una regolamentazione molto rigide in questo senso, punendo severamente (spesso con l’espulsione dall’Ordine) coloro che tentano di praticarle nei loro ranghi. Sempre seguendo questa politica, il Kirin Tor fa in modo di catturare o eliminare i praticanti di magia oscura, ma anche demoni, non morti, aberrazioni, maghi rinnegati, membri di organizzazioni malvagie, creature pericolose, e tutto ciò che può rappresentare una minaccia per Dalaran ed Azeroth. A questo scopo è stata costruita la Fortezza Violacea, il principale complesso carcerario protetto magicamente dell’Ordine, per contenere al suo interno i prigionieri più pericolosi e potenti.
Altre rigidissime regolamentazioni vennero poi scritte per quanto riguarda i portali, con precise dimensioni da rispettare, tasse da pagare e permessi da ottenere. Per quanto riguarda i beni dell’individuo invece, alla morte di un mago del Kirin Tor, i suoi parenti e coloro che erano in contatto con il defunto ricevono una lettera dall’Ordine, in cui si chiede loro di restituire a Dalaran qualsiasi corrispondenza, denaro, informazioni o proprietà, in particolare i libri presi in prestito, appartenuti al defunto.
Infine, ricordiamo come diversi membri e leader del Kirin Tor siano stati dei grandi personaggi nella Storia di Azeroth. In quest’articolo ne abbiamo citati diversi e tutti loro sono stati maghi estremamente potenti. Ma chiudiamo rispondendo ad un ultima domanda. Come si rapportava il Kirin Tor al più grande mago della storia? Colui che paradossalmente era esterno all’Ordine?
Ebbene, prima dell’apertura del Portale Oscuro, ben poche erano le informazioni su Medivh, ma ogni mago anziano di Dalaran sembrava avere una sorta di timore reverenziale per il leggendario Guardiano. Ogni studioso del Kirin Tor diceva come sarebbe stato un onore essere presentato al più potente mago di Azeroth, e un’opportunità, insistevano, assolutamente imperdibile. Ironico però come lo stesso Medivh avesse poca considerazione del Kirin Tor, giudicandolo come un ordine burocratico sommerso da una montagna di regole.
IN ALTO: La città magica di Dalaran. Illustrazione di Aobo Wang.