Manca ormai davvero poco all’uscita di “Shadowlands”, ma ci sono ancora alcune piccole chicche che vale la pena conoscere. In questo stiamo parlando del “ritorno” di due personaggi che in un certo senso hanno fatto la storia delle loro classi, per loro rispettive fazioni: i cavalieri della morte Thassarian e Koltira Deathweaver.
Facciamo prima un rapido riepilogo. Thassarian e Koltira sono stati due dei primi cavalieri della morte di Arthas durante la Terza Guerra e sono stati a lungo dei punti di riferimento per la classe nell’Alleanza e nell’Orda. Thassarian era uno dei soldati di Lordaeron che venne ucciso dal Capitano Falric per poi essere rianimato, mentre Koltira venne ucciso dallo stesso Thassarian durante l’invasione di Quel’Thalas.
I due cavalieri della morte hanno passato da allora varie vicissitudini, con Koltira che comunque non passò un bel periodo quando, durante “Cataclysm”, arrivò ad una tregua con Thassarian. Questo atto causò l’ira di Sylvanas che lo imprigionò e torturò a lungo come punizione per il suo “tradimento”. I due non si sono più visti fino a “Legion”, dove Koltira viene finalmente salvato e diventata poi un Campione dell’Enclave di classe.
Ed ora, a distanza di un po’ di tempo, ritroviamo Thassarian e Koltira di nuovo insieme. I due hanno viaggiato nelle Shadowlands con i loro compagni della Spada d’Ebano, al servizio di Bolvar Fordragon e possono essere trovati nella Città Eterna di Oribos.
Qui, l’umano e l’elfo del sangue parleranno un po’ della loro storia ed avranno anche un dialogo tra loro. Vediamo un po’ le loro parole.
Thassarian:
“Ho impugnato la spada per la prima volta quando la Piaga della Non Morte iniziò a colpire Lordaeron. Negli anni successivi, ho servito come soldato della morte per molto più tempo di quanto ho fatto in vita. Le guerre dei vivi sembrano preoccupazioni irrisorie di fronte a forze come quelle che ho intravisto oltre il velo. La mia lealtà è stata promessa all’Alleanza e difenderò i suoi cittadini fino a quando non cadrò per l’ultima volta. Ma ci sono minacce di gran lunga maggiori alla loro esistenza rispetto all’Orda. Forse lo vedono ora, con i cieli sopra Icecrown lacerati e la Morte che alita sul loro collo. Questa è la maledizione dei vivi. Non sanno cosa conta veramente finché non è arrivato il loro momento.”
Koltira:
“Sai come sono morto? Fu durante la difesa di Quel’Thalas, sotto il comando del Generale dei Ranger Sylvanas Windrunner. Ha dato la sua vita per salvare il suo regno, il suo popolo e per i suoi sforzi è stata rianimata nella non morte. Proprio come lo ero io. Ma poi le nostre strade si sono divise. Sylvanas ha inflitto più perdite e sofferenze di quante ne abbiamo viste in vita. Mi ha imprigionato nelle viscere di Undercity per anni dopo che ho osato fermare le ostilità con una tregua momentanea. Nemmeno la Spada d’Ebano poteva negoziare il mio rilascio. Di ‘quello che vuoi sulla regina Banshee… ma non ha mai ceduto né in vita né in morte. Sylvanas non sarà un nemico facile da abbattere. Non lo è mai stata.”
Dialogo 1:
T: “L’Elmo del Dominio è stato distrutto. Che strana sensazione. Per tanto tempo è stato un simbolo della nostra maledizione e del nostro dovere.”
K: “E ora brandiamo le nostre lame per conto di chi lo indossava.”
T: “Bolvar Fordragon non è più il Re dei Lich. Se dobbiamo prendere ordini da qualcuno, potrei pensare a leader di gran lunga peggiori per darli.”
K: “Tipo Genn Greymane, per esempio?”
T: “O Sylvanas Windrunner.”
K: “Un punto per te.”
Dialogo 2:
K: “Ricordi qualcosa del momento della tua morte, Thassarian? I Kyrian sono venuti a prendere la tua anima?”
T: “Se lo hanno fatto, non ne ho memoria.”
K: “Capisco. Quale destino pensavi che avrebbe scelto l’Arbiter per noi?”
T: “È inutile pensarci. Quello che è successo non può essere cambiato. Possiamo solo andare avanti, inesorabili come la Morte stessa. E tu, Koltira? Cosa ricordi della tua stessa morte?”
K: “Ricordo che sei stato tu a uccidermi.”
T: “Prego, non c’è di che.”
N.B. Questo articolo è una traduzione e rielaborazione di un articolo di Wowhead.com