Chi ci segue su Instagram, ricorderà come la settimana mi fossi detto sicuro che il finale della seconda stagione di House of the Dragon sarebbe stato all’altezza di quello che fino a quel momento era stato il momento più alto di questa seconda parte della serie, ovvero l’episodio 4. Questo perché credevo di aver capito come gli sceneggiatori avessero voluto strutturare questa stagione due. Tre episodi preparatori – più o meno in crescendo – per poi esplodere nel quarto episodio di questi due mini gruppi che componevano gli otto episodi totali.
E questa convinzione me l’aveva data anche “La Semina Rossa”, il settimo e penultimo episodio. Perché si era creato un buon build up, con finalmente la chiusura del cerchio sui Semi di Drago, arrivando a dare finalmente dei cavalieri a Vermithor e Ali d’Argento nelle figure rispettivamente di Hugh Martello e Ulf il Bianco. Scene tra l’altro molto belle, che restituiscono ottimamente la potenza dei draghi di Jaehaerys e Alysanne e che vengono riprese poi nell’episodio successivo nella scena con Jace, che serve a mostrare la differenza e l’incoscienza che caratterizza questi “popolani” che si trovano ad avere un potere che nemmeno loro sembrano comprendere. Allo stesso tempo sembrava anche concluso il trip di Daemon in quel di Harrenhal, dove con la visione del fratello Viserys, il Re Consorte sembrava finalmente aver superato i suoi fantasmi.
Eppure, “La Semina Rossa” mi ha ingannato, perché poi è arrivato “La Regina che Non Fu“, l’episodio finale di questa seconda stagione.
Un finale che per certi versi è la fotografia perfetta di quella che è stata la stagione 2 di House of the Dragon. Una stagione che se guardata da lontano, nel suo complesso, risulta strana, per molti versi incomprensibile. E alla fine quello che te ne viene è che questa ottava puntata è stata sicuramente un buon episodio… ma un finale di stagione terrificante.
Troppe, troppe cose stonano, sembrano forzate, hanno avuto troppo minutaggio o ne troppo poco in precedenza. A cominciare dall’inizio, dal momento Pirati dei Caraibi di Twy… Tyland Lannister, in una scena che più la guardi, più hai la sensazione di un minutaggio “rubato” a qualcosa di più importante (sempre nell’ottica di un finale di stagione)
Una scena che si poteva inserire magari prima? O ancora meglio nelle battute iniziali della prossima? Sicuramente in un finale di stagione stona (nota a margine, il doppiaggio della piratessa è stato davvero terrificante!)
Anche se forse le scene che hanno suscitato più “sofferenza” nello spettatore sono state quelle con protagonista Rhaena. Anche qui, quattro (le ho contate) scene in cui vediamo questo personaggio – a cui doveva essere dato più spazio visto il ruolo assegnatole – correre nel mezzo del nulla per giorni (!!) rincorrendo un drago che per gran parte del tempo nemmeno vede. La stessa Rhaena a cui, ricordiamo, è stato letteralmente il futuro della casa Targaryen nelle figure dei figli di Daemon e Rhaenyra che ora si trovano soli (!!) e di cui nessuno si accorge dell’assenza (!!). È evidente che qui ci sia stato un qualche problema di gestione…
Così come ha stonato, tantissimo, l’incontro a Roccia del Drago tra Alicent e Rhaenyra nel reverse di quanto visto nel finale dell’episodio 3 (che resta il punto più basso della stagione, per distacco). Il dialogo in sé è anche bello, dovuto per lo più alla bravura delle attrici coinvolte, ma stona troppo per tutto il contesto in cui è inserito, inserito a forza in un posto in cui non sarebbe dovuto essere. Ma qui, torneremmo ai già ampiamente discussi motivi che abbiamo visto nei commenti alle puntate precedenti e non voglio ammorbarvi ripetendo di nuovo le stesse cose (nota a margine #2, alla il bacio dell’episodio si è effettivamente rilevato inutile e fine a sé stesso…). Il tutto che sfocia in un finale di puntata che per quanto preparatorio risulta anti-climatico sebbene carico di simoblismo (Rhaenyra che si trova nell’inquadratura come un tassello della storia Targaryen e schiacciata da essa, mentre Alicent è sola, nel pieno dell’isolamento in cui l’ha portata il suo percorso durante la stagione).
E ora veniamo il momento di più pathos? Di più hype? Di più fan service? Decidete voi.. Stiamo ovviamente parlando dell’ultima visione di Daemon e il suo ricongiungimento con Rhaenyra. Una scena che, arrivata alla sua conclusione, ha come conseguenza…l’invalidare e rendere inutile il (poco) percorso fatto da Daemon in questa stagione. Perché il Re Consorte capisce e decide di restare al fianco della moglie, non per le visioni a cui abbiamo assistito per tutta la stagione, ma solo e soltanto per l’ultima, quella rivelatrice del futuro, quella che gli fa dire a Rhaenyra “oh, qua le cose sono molto peggio di quello che pensavamo, dobbiamo stare uniti o son cazzi“. E tutte le visioni familiari, il percorso di redenzione? Via, cestinato, inutile.
Daemon è sicuramente il personaggio uscito peggio da questa stagione, in paradosso che ha visto gli sceneggiatori indicare palesemente i Neri come i buoni della storia, ma allo stesso tempo martellandone anche pesantemente i personaggi principali, finendo in ricongiungimento con Rhaenyra che risulta essere ridondante, poiché è una scena che abbiamo già visto, proprio nel finale della prima stagione (“ma avevano litigato!” no, non è una giustificazione).
Per quanto riguarda la visione in sé… Ragazzi, per quanto non posso nascondere di aver apprezzato di vedere il mio Targaryen preferito, Bloodraven (come si evince dal mio avatar), a schermo, mi risulta ad oggi incomprensibile dove vogliano andare a parare con la storia della profezia, specie se viene rimarcata con questa intensità. Far rivedere Daenerys potrebbe essere stato quel fan service per dare materiale da reaction e tik tok? Non lo so, l’unica cosa che possiamo fare è aspettare.
Perché purtroppo si, il verbo aspettare è tristemente tornato ed è uno degli elementi principali che tira giù questa seconda stagione. Venivamo da due anni di attesa, ma soprattutto ne dovremo aspettare altri due (ed è tanto tempo) per avere la stagione tre. Vi potrei dire “quando finalmente la Danza dei Draghi entrerà nel vivo”, ma quante volte vi ho detto questa frase? Proprio perché questa stagione ha sempre dato quella sensazione di “ora arriva, ora arriva, ora arriva” di un qualcosa che alla fine però non è arrivato ed un climax che si è avuto a metà stagione nell’episodio 4. Praticamente la seconda stagione di House of the Dragon è stato un coito interrotto. Nessuno degli otto episodi è brutto, come avrete notato in questo viaggio che abbiamo fatto insieme, ed è apprezzabilissima l’attenzione a quei particolari di lore e agli innumerevoli foreshadowing inseriti nei vari episodi (che non vi deliberatamente posto all’attenzione, per evitarvi spoiler), ma nel complesso è impossibile non avere la sensazione di una stagione di fatto filler per un buon 70-80%. E questo non può non essere considerato nel giudizio globale che, per quel che mi riguarda può sicuramente arrivare ad un 6 stiracchiato, ma non oltre. Nella maniera più assoluta.
E quindi si, ora ci rivedremo nel 2026 (con lo speriamo piacevole intermezzo del nuovo spin-off A Knight of the Seven Kingdoms in uscita l’anno prossimo) in una terza (di quattro) stagione che dovrebbe finalmente essere piena zeppa di azione e battaglie e con un finale scoppiettante e spettacolare.
Ma questo, forse, ce l’ha già spoilerato Haelena.