Il pianeta Azeroth è pieno di grandi armi che hanno scritto pagine e pagine della storia di questo mondo. Brandite da eroi o da grandi nemici, esse hanno portato rovina o rinascita, morte o redenzione. Tutte sono sopravvissute abbastanza nel corso del tempo affinché si conoscessero la loro storia e le loro gesta fino ai giorni nostri, ma alcune non hanno avuto altrettanta fortuna. È il caso questo di quella che fu forse la più grande arma del popolo dei Nani: il Martello dell’Alto Re.
Quest’arma leggendaria, nota anche come Martello di Modimus, era brandita da Modimus Anvilmar, l’ultimo grande Re di Ironforge e di tutti i Nani di Azeroth, e con essa Modimus combatté innumerevoli battaglie abbattendo molti nemici. Dopo la sua morte, poco prima della guerra civile che sarebbe passata alla storia come la “Guerra dei Tre Martelli” (per approfondire, clicca qui), la leggendaria arma di Re Modimus scomparve misteriosamente. Per molto tempo del Martello dell’Alto Re non si seppe più nulla. Cercato, ma mai ritrovato.
Fino a quando, secoli dopo, nella biblioteca di Ironforge fu trovato un’antico rotolo che affermava che il martello era stato diviso in tre pezzi. Curiosamente, durante il caos della guerra civile, ognuno dei tre clan dei Nani era riuscito, in un modo o nell’altro, ad ottenere uno dei frammenti:
Il clan Wildhammer entrò in possesso dell’asta, presa da uno di loro e riforgiato in uno scettro brandito da Khardros Khardros, e poi passato al figlio Kurdran.
Il clan Bronzebeard entrò in possesso della testa del martello, danneggiata oltre il riconoscimento in un incendio durante la guerra civile e conservata nella biblioteca della città insieme ad altri resti raccolti in memoria del conflitto.
Infine, il clan Ferroscuro entrò in possesso di un cristallo un tempo color oro che era stato incastonato nella testa del martello, trovato da uno degli stregoni del clan e modificato nel colore per nascondere la sua identità.
Così, a seguito di quella che sembrava un’incredibile scoperta, un decreto del Concilio dei Tre Martelli sancì che il Martello dell’Alto Re dovesse essere ricomposto come simbolo della ritrovata unità dei tre clan (sebbene Kurdran fosse restio a rinunciare allo scettro per motivi personali) e riforgiato da un fabbro dei Ferroscuro, in modo da far rinascere l’arma leggendaria di Re Modimus.
Tuttavia, il giorno prima della riforgiatura, il Consigliere Belgrum, uno dei più grandi studiosi e storici di Ironforge, scoprì qualcosa di incredibile. Il rotolo di pergamena era un falso, e probabilmente era stato intenzionalmente posto nella Biblioteca della capitale affinché fosse letto da qualcuno. Ma non solo, secondo Belgrum, nella migliore delle ipotesi i tre pezzi erano risalenti ad un periodo successivo alla guerra civile.
Nonostante ciò, Muradin Bronzebeard e Moira Thaurissan decisero di effettuare comunque la riforgiatura e mantenere il segreto sulla vera natura del Martello. Kurdran Wildhammer tuttavia non era d’accordo con questa linea e non aveva alcuna intenzione di mentire al suo popolo. Così, nella notte rubò lo scettro che doveva diventare l’asta del martello. In quell’occasione, un confronto con Moira rivelò che proprio lei era responsabile dell’intera storia e che fosse stato uno dei Ferroscuro a mettere il rotolo di pergamena nella Biblioteca sotto suo ordini.
Il mattino seguente, quando si scoprì che lo scettro era stato rubato, Kurdran ammise il furto, ma invece di cederlo (e permettere che la menzogna diventasse verità) lo distrusse con un colpo del suo martello della tempesta. Kurdran dichiarò che l’unione dei clan nanici non avrebbe dovuto essere sancita con la riforgiatura di un qualcosa che sarebbe potuta essere nuovamente distrutta. Invece, propose che i clan nanici andassero si lasciassero il passato alle spalle dando vita ad un nuovo inizio per il popolo nanico. Muradin si associò volentieri a questa decisione e Moira non ebbe altra scelta che acconsentire a distruggere gli altri due frammenti per timore di perdere la faccia agli occhi della sua gente.
Ma che fine ha fatto il Martello dell’Alto Re? La verità é che non lo sappiamo. La leggendaria arma di Re Modimus è ancora oggi dispersa. Di lei non abbiamo nulla, né un’immagine, né una descrizione… tranne che una. All’ingresso di Ironforge infatti è presente una grande statua rappresentante Re Modimus, ed il grande Re impugna nella mano destra un martello. Proprio quella è l’unica testimonianza che sia arrivata fino a noi della più grande arma del popolo nanico, scomparsa tra le nebbie del tempo e le pagine della storia.
IN ALTO: Falstad Wildhammer, Muradin Bronzebeard e Moira Thaurissan formano il Concilio dei Tre Martelli. Illustrazione di Rui Zhang.