Torniamo oggi a parlare della nuova espansione Dragonflight e di come quest’ultima sta offrendo ai giocatori tantissime chicche di lore tra approfondimenti e worldbuilding molto apprezzati. In particolare, in questo articolo andremo alla scoperta di una precisa struttura titanica di una figura ad essa collegata che da sempre suscita grande fascino negli appassionati della Storia di Azeroth: Tyr.
Dragonflight offre infatti un’interessantissima questline, “In the Halls of Titans“, che dona una bell’approfondimento sulla storia dei Draghi in generale e degli Aspetti in particolare. Questa questline, che diventa disponibile raggiungendo il livello fama 24 con la fazione Spedizione delle Scaglie di Drago, ci porterà infatti in una struttura titanica creata proprio da Tyr. Lì, scopriremo degli studi condotti sia sugli Aspetti che sui poteri elementali dei primi proto-draghi di Azeroth. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.
La prima parte della questline, “Un mistero sigillato” si sblocca una volta raggiunto il livello di fama 13. Qui verremo a conoscenza che la Spedizione ha scoperto una misteriosa porta titanica sigillata e noi dovremmo aiutare a capire come aprirla. Scopriamo inoltre che la porta richiede tre pietre di Tyr e, una volta recuperate, lasceremo che la Spedizione lavori per aprirla.
Successivamente, una volta raggiunto il livello di fama 24, verremo nuovamente convocati in loco, poiché la misteriosa porta è stata finalmente aperta. Ovviamente, la struttura si comporterà come se fosse Tyr ad entrare in questo misterioso luogo.
Entreremo così nella prima stanza, la Sala dei Campioni, dove vedremo alcuni esemplari di quelli che sembrano proto-draghi primordiali, alcuni dei quali sono sfuggiti dalle loro sfere di contenimento. Ad ogni drago che faremo ritornare nella propria sfera, vedremo quindi apparire un ologramma di Tyr con un’osservazione registrata su quel drago specifico. Sembra chiaro quindi che Tyr abbia studiato i proto-drachi per un po’ di tempo e sulla base dei suoi appunti, è probabile che sia stato il proto-draco legato all’elemento della Terra a sfuggire per primo dalla sua sfera. Ma vediamo nel dettaglio cosa ha da dire Tyr su questi proto-draghi:
Aria: “Infuso con l’elemento dell’aria, questo drago ha acquisito la capacità di esprimere raffiche di vento dal suo corpo, risultando un deterrente efficace, anche se rudimentale, per i nemici vicini. Il fatto che questo non si traduca in una forza uguale, ma contraria applicata al drago implica che il processo è innatamente magico e non meccanico.”
Fuoco: “L’elemento del fuoco ha visto uno dei tassi di adattamento di maggior successo della specie, con soggetti in grado di scagliare globi di fuoco abbastanza caldi da fondere il metallo. Inoltre, coloro che sono infusi con il fuoco sono responsabili di più tentativi di sommossa rispetto a tutti gli altri proto-draghi messi insieme.”
Ghiaccio: “Infuso con l’elemento dell’acqua, questo proto-drago ha perso le sue capacità di sputare fuoco e ha acquisito un’abilità altrettanto letale al suo posto: le gelide possibilità del ghiaccio. Il fatto che la completa inversione della tendenza elementale di un proto-drago sia non solo possibile, ma anche completa, genera un intrigante esercizio di pensiero. Esiste qualche Elemento – o anche energia – che, dato un condotto, un tramite e un tempo appropriati, i proto-draghi non sono in grado di integrare?”
Terra: “Questo proto-drago è stato impregnato dell’elemento terra. Presenta un aumento della densità di scaglie con una minore riduzione della flessibilità rispetto ai proto-draghi di base. Sono stati registrati tre incidenti separati in cui il drago ha quasi fatto breccia nella sfera di contenimento.”
Dopo di ciò, entreremo in un’altra stanza, la Sala degli Aspetti, al cui interno, come suggerisce il nome, troveremo gli ologrammi dei più conosciuti draghi di Azeroth. Saremo accompagnati da un membro della spedizione, ovvero dalla nana Toddy Whiskers, nell’osservazione degli ologrammi degli Aspetti, ed in questa occasione Toddy ci fornirà alcune informazioni, e se alcune sono ben note, altre saranno essere sconosciute non solo a gran parte dei giocatori, ma anche agli stessi NPC. Leggiamo quindi le parole di Toddy riguardanti i dischi di ciascun Aspetto:
Nozdormu: “Non riesco a capire questi dischi. Sono contorti come quei draghi di bronzo che viaggiano nel tempo!”
Alexstrasza: “Interessante, Alexstrasza e Ysera erano compagne di covata! Avevano un fratello, ma… sembra che sia morto qualche tempo prima della creazione degli Aspetti.”
Ysera: “Sembra che Ysera sia sempre stata quella gentile. Qui dice che pensava che si potesse fare pace con i non morti. Strano… nessuno della nostra storia menziona i draghi che combattono i non morti.” [attenzione qui! NdR]
Malygos: “Qui dice che prima che Malygos diventasse un Aspetto, soccombette quasi alla non morte! Non ha alcun senso: di quale non morte stanno parlando?” [di nuovo, stesso discorso del disco di Ysera, ci torneremo tra poco! NdR]
Neltharion: “Eh! Neltharion era uno dei migliori amici e confidenti di Alexstrasza. …deve averle spezzato il cuore vederlo cadere nella follia.”
E dopo la Sala degli Aspetti, arriviamo finalmente alla parte finale della questline e all’ultima stanza di questo misterioso posto, la Sala Principale dove dopo aver risolto dei semplici puzzle, otterremo tre dischi. Tuttavia, dopo aver preso il terzo, la struttura inizierà a crollare e saremo costretti a fuggire… ma non senza i dischi recuperati! Scopriremo così, tramite un dialogo tra i membri della Spedizione, che questi dischi provengono direttamente da Tyr, il quale era appunto dedito allo studio della razza draconica:
Naleidea: “Da quello che possiamo dire, questi dischi sono ricchi di informazioni…
Toddy: “…ma non di risposte.”
Naleidea: “Tyr stava catalogando il ciclo di vita e la potenza complessiva dei vari fenotipi di proto-drago nelle Isole dei Draghi, anche se non sappiamo per quale scopo. Inoltre, teneva un considerevole database sul ruolo, l’indole e il relativo potere degli Aspetti. L’interesse di Tyr per quest’ultimi sembra logico, ma per i proto-draghi lo è un po’ meno. Ma il fatto che abbia fatto di tutto per mantenere segreta questa struttura e il suo contenuto…”
Toddy: “Questo è il vero mistero.”
E con questo dialogo la questline si conclude. Analizzando brevemente quello che abbiamo letto, possiamo notare come ci troviamo davanti ad una situazione piuttosto insolita all’interno della narrazione di World of Warcraft. Vengono fornite infatti elementi di storia che sono già conosciuti a(d alcun)i giocatori, ma non ai protagonisti all’interno del mondo di gioco. Più indietro vi abbiamo fatto porre l’attenzione su quello che recitava il disco di Ysera.
Da quella frase possiamo notare come il fatto che Alexstrasza e Ysera fossero compagne di covata (e quindi in un certo senso sorelle) il cui fratello è stato perso prima che esse diventassero Aspetti, rappresenti una novità per la Spedizione delle Scaglie del Drago, ma non per chiunque abbia letto il romanzo “L’Aurora degli Aspetti“, in cui appunto questa cosa veniva detta.
Ma ciò che è ancora più interessante è la seconda parte di quel disco, che viene poi riaffermato in quello di Malygos. Ovvero la visibile confusione di Toddy a ogni accenno alla non morte. Sappiamo che Galakrond, infuso con l’acqua della sorgente vitale che era stata corrotta dagli Dei Antichi, crebbe fino a raggiungere dimensioni enormi banchettando con i suoi compagni proto-draghi, che poi venivano rianimati come non morti legati alla sua volontà. Sappiamo anche come gli Aspetti abbiano in un certo senso “insabbiato” la vera storia della loro “nascita” per paura che anche altri draghi potessero tentare il cannibalismo ed emulare Galakrond, affermando solo che quest’ultimo era solamente il progenitore della razza draconica (potete approfondire questa storia qui).
Tutto questo quindi spiegherebbe perché la Spedizione sembra ignorare questa parte della storia. Tuttavia, con la liberazione di Iridikron e dei suoi compagni Primalisti alla fine del primo raid di Dragonflight, gli studi di Tyr sui poteri dei proto-drachi elementali potrebbero diventare rilevanti molto presto.
Per ora, la storia si ferma qui, sicuramente questi elementi rappresentano un interesssante modo di trattare la lore del mondo di Warcraft, con approfondimenti e worldbuilding che abbiamo notato in quest’espansione essere decisamente presenti in maniera maggiore rispetto al passato. Siamo ancora all’inizio, ma per il momento non possiamo che dirci soddisfatti di questo storytelling (sebbene resista ancora il vecchio e annoso problema della frammentazione della narrazione…)
IN ALTO: Deathwing e Malygos. Illustrazione di ERA7.
N.B. Questo articolo è una traduzione e rielaborazione di In the Halls of Titans: Exploring Keeper Tyr’s Titan Facility with the Dragonscale Expedition