Per molte ere dopo il tradimento di Loken, le creature dei Titani che furono esiliate da Ulduar si diffusero nella parte settentrionale dell’antico continente di Kalimdor. I possenti Giganti si stabilirono gradualmente nelle montagne e nei mari intorno alla regione, scomparendo alla vista. Altri invece, come i Terrigeni, si addentrarono nelle profondità del mondo, dove combatterono per il dominio contro una razza di creature brutali e deformi note come Trogg. Altri ancora infine rimasero in superficie, come nel caso dei Vrykul, riunendosi in piccoli clan. Alcuni di questi gruppi vagarono per l’aspro paesaggio settentrionale come nomadi, mentre altri edificarono abitazioni nella tundra boscosa della regione.
Per un certo tempo esistette una tenue pace tra questi gruppi di creature, ma non essa non era destinata a durare. Col tempo, forze maligne si mossero per affermare il dominio sulle terre un tempo protette dai Custodi. Tra queste forze c’erano due delle creazioni di Loken, i brutali Giganti del Fuoco Volkhan e Ignis. Entrambi vedevano le Cime Tempestose che circondavano Ulduar come una terra pronta per la conquista, tuttavia erano consapevoli che avevano bisogno di un esercito per attuare il loro piano ed a tal fine si rivolsero ad uno dei più feroci e sanguinari dei clan dei Vrykul.
Dopo aver preso il controllo del clan con la forza, i Giganti del Fuoco si affrettarono ad accendere nei Vrykul il desiderio della battaglia, mentre forgiavano armature e armi per l’esercito progettate per essere efficaci contro le altre creature dei Titani.
Tuttavia, proprio mentre il nuovo esercito stava per intraprendere la sua grande conquista, la Maledizione della Carne colpì Azeroth. Vedere le loro forze soccombere a quest’ultima non scoraggiò tuttavia Volkhan ed Ignis dal loro obiettivo, ma entrambi si resero comunque conto di non poter più fare affidamento solo sul Winterskorn per ottenere la vittoria. Così, per rafforzare il loro esercito, i due Giganti del Fuoco modellarono potenti golem di metallo fuso e costrutti di ferro di propria concezione. Questo massiccio esercito di Winterskorn marciò per primo contro i benevoli Terrigeni, assaltando le loro case sotterranee. Quest’ultimi si trovarono del tutto impreparati ad affrontare una forza così opprimente ed organizzata. Intere caverne dei Terrigeni furono distrutte e tutti i loro abitanti massacrati fino all’ultima creatura vivente.
Un piccolo gruppo di sopravvissuti sfuggì all’assalto e cercò l’aiuto dei Custodi Tyr, Archaedas e Ironaya, che fino a quel momento erano sfuggiti all’ira (ed alla follia) di Loken. Scossi da ciò che avevano appreso, Tyr ed i suoi compagni si recarono immediatamente nelle cavernose dimore dei Terrigeni per aiutarli. Tyr stesso guidò i più coraggiosi di queste piccole creature in schermaglie contro i Winterskorn, mentre Archaedas ed Ironaya costruirono difese per scongiurare attacchi futuri. Col tempo, i Terrigeni ed i loro alleati respinsero il clan Winterskorn.
Tuttavia, anche se i loro tentativi di conquistare le Cime Tempestose avevano fallito, Volkhan e Ignis non ammisero la sconfitta. Tornarono alle loro fucine infuocate e crearono un nuovo esercito, uno ancora più grande di prima. Non soddisfatti dei soli golem e dei costrutti, Volkhan ed Ignis crearono trappole incantate con cui schiavizzare interi stormi di proto-draghi. Nelle loro intenzioni, queste creature non sarebbero servite come cavalcature, ma come bestie da guerra. I Giganti equipaggiarono così i loro servi alati con armi infuocate per infondere il terrore nei cuori dei Terrigeni. Il successivo brutale assalto dei Winterskorn frantumò le difese di quest’ultimi e li scacciò dal loro rifugio. I Terrigeni si sparsero per i passi di montagna ghiacciata, ma non potevano sfuggire ai loro nemici. Vrykul e golem cacciavano infatti le piccole creature via terra, mentre i proto-draghi li assalivano dai cieli. Perfino Tyr, Archaedas ed Ironaya furono costretti a fuggire dalla furia dei Winterskorn.
Così, sapendo che lui ed i suoi alleati non avevano alcuna possibilità di sconfiggere i Winterskorn da soli, Tyr chiese aiuto alle creature più potenti di Azeroth: i cinque Aspetti Draconici. I nobili draghi si infuriarono vedendo così tante creature dei Titani uccise e la loro furia si intensificò ancora di più quando appresero che i proto-draghi erano stati ridotti in schiavitù. Senza esitazione, gli Aspetti spiccarono il volo e scatenarono i loro poteri sui ranghi dei Winterskorn.
Proprio come avevano fatto nella lotta contro Galakrond tempo prima, i Cinque lavorarono all’unisono per sopraffare l’esercito dei Vrykul. Alexstrasza tenne a bada i progenitori dell’umanità con imponenti muri di fuoco incantato. Malygos prosciugò l’essenza magica che alimentava i costrutti ed i golem, rendendoli del tutto inoffensivi, e distrusse le trappole incantate che schiavizzavano i proto-draghi, liberandoli. Neltharion innalzò montagne dalla terra per circondare ed intrappolare i Vrykul ed i loro Giganti. Infine, Ysera e Nozdormu unirono i loro poteri per creare un incantesimo che avrebbe posto fine al conflitto.
La Sognatrice e l’Eterno avvolsero i Winterskorn in una nebbia magica che li fece addormentare e li immobilizzò. Resi completamente innocui, i Winterskorn furono poi rinchiusi nelle profondità nel nord di Kalimdor. Essi, non avrebbero conosciuto la pace del Sogno di Smeraldo, ma sarebbero piuttosto stati vittime di un sonno inconscio e senza tempo per migliaia e migliaia di anni.
I Winterskorn si erano spinti troppo in là e la Furia del Drago si era abbattuta su di loro, ponendo fine ai loro sogni di conquista.
IN ALTO: I cinque Aspetti Draconici, Illustrazione di rakshaza-art