Dopo la disastrosa battaglia della Riva Dispersa, la Legione Infuocata iniziò quasi immediatamente ad attaccare le principali città ed aree di importanza strategica di Azeroth. In particolare, i demoni invasero le Marche Occidentali, Azshara, il deserto di Tanaris, la parte settentrionale delle Savane, Colletorto e Dun Morogh. Tutte le fazioni del mondo lavorarono insieme per respingere gli attacchi, guidati da grandi eroi e leader come Falstad Wildhammer, il Gran Signore Saurfang e persino il Principe del Commercio Jastor Gallywix.
Ma questo periodo non fu solo di eventi nefasti.
Proprio in quei giorni infatti, Re Magni Bronzebeard si risvegliò dal suo sonno e rivelò di essere diventato un tutt’uno con l’anima del mondo di Azeroth. Il nano – ora in forma di puro diamente – spiegò all’Arcimago Khadgar ed a suo fratello Brann che Azeroth era, in effetti, un titano nascente. Raccontò loro delle potenti reliquie dei titani chiamate Pilastri della Creazione e di come esse fossero l’unico modo per chiudere il portale della Legione all’interno della Tomba di Sargeras e porre fine all’invasione.
Una volta apprese queste notizie, Khadgar quindi si precipitò a Karazhan, alla ricerca di indizi sulla posizione delle reliquie nella gigantesca Biblioteca del Guardiano. La Legione aveva inviato le proprie truppe per abbattere la Torre, ma l’abile mago, aiutato da un avventuriero, riuscì a trovare in tempo la risposta che stava cercando in un vecchio libro scritto addirittura dal primo Guardiano di Tirisfal in persona, Alodi. Dal preziosissimo tomo si scoprì così che i Pilastri erano ubicati proprio nelle Isole Disperse.
Intanto, con il disastro della battaglia della Riva Dispersa e con le tensioni tra l’Alleanza e l’Orda che impedivano ai leader di fazione di lavorare a stretto contatto, i membri di ogni classe decisero di unirsi, e concentrarsi su questa nuova, terribile minaccia, per fare ciò che doveva essere fatto.
IN ALTO: Un demone della Legione Infuocata. Illustrazione di KAaSTuroveC.