Dopo la sconfitta di Archimonde alla Cittadella del Fuoco Infernale nel Draenor alternativo, il Gul’dan di quella linea temporale fu inviato nell’Azeroth del “presente” da Kil’jaeden per aprire la strada alla Legione Infuocata. Guidato dalla voce dell’Ingannatore, Gul’dan trovò la via per le Isole Disperse, anche se fu presto affrontato dall’Arcimago Khadgar che aveva seguito le sue tracce da Draenor. La missione di Gul’dan era quella di riaprire il portale all’interno della Tomba di Sargeras che Elisande ed i suoi Nobili Oscuri avevano chiuso durante la Guerra degli Antichi usando i Pilastri della Creazione, e consentire così alla Legione Infuocata di entrare su Azeroth.
Dopo un acceso duello tra lo stregone e l’arcimago con quest’ultimo aiutato da Maiev Shadowsong (nel quale Khadgar rivelò che il Gul’dan “originale” era morto propro lì), l’orco riuscì a spezzare i sigilli magici che bloccavano la fonte di energia sepolta sotto la Tomba. Gul’dan assorbì tutto e con quel potere si sbarazzò di Khadgar e Maiev facendo crollare il tetto sulle loro teste. Mentre i due difensori di Azeroth erano impegnati a tirarsi fuori dalle macerie, lo stregone, dopo un momento di esitazione, riversò tutta l’energia che aveva guadagnato nel portale magico davanti a sé. Ebbe così inizio la Terza Invasione della Legione Infuocata.
Dopo essere state avvertite del ritorno della Legione dallo stesso Khadgar, l’Alleanza, l’Orda, la Crociata d’Argento e altre fazioni allestirono un rapido e massiccio contrattacco per dirigersi verso la Tomba di Sargeras sulla Riva Dispersa e tentare di chiudere il portale. Appena prima della battaglia, l’intelligence dell’IR: 7 scoprì che l’intenzione di Gul’dan e dei demoni era proprio quella di attirare lì i difensori di Azeroth, in quella che sarebbe stata una vera e propria trappola tesa dalla Legione Infuocata. Tuttavia, le spie furono attaccate dal nathrezim Detheroc, che poi impersonò il leader dell’IR:7 Mathias Shaw e guidò i difensori di Azeroth dritti nella trappola. Dopo molte perdite e la distruzione della maggior parte della flotta azerothiana, una forza considerevole riuscì comunque a sbarcare nelle Isole Disperse e respingere la Legione al portale principale. All’ultimo momento, tuttavia, quasi tutti i demoni più potenti della Legione Infuocata fecero il loro ritorno e sopraffecero gli eserciti di Azeroth. Le forze dell’Orda furono attaccate e costrette a ritirarsi al largo delle Isole, e senza il supporto della fazione rossa, anche l’Alleanza fu costretta a ritirarsi davanti della potenza dei demoni.
Quella delle Isole Disperse fu una vera e propria catastrofe per i difensori di Azeroth. Lo scontro provocò la morte di un considerevole numero di truppe, ma soprattutto di diversi leader carismatici. L’Orda perse il suo Warchief con la morte di Vol’jin a causa delle ferite riportate, ed anche l’Alleanza subì la grave perdita del suo Alto Re con l’eroico sacrificio di Varian Wrynn. Ma non solo, anche il simbolo della lotta contro il Re dei Lich, Tirion Fordring, perse la vita durante i combattimenti. Fu una vera e propria ecatombe, che vide poi Sylvanas Windrunner divenire nuovo Warchief dell’Orda ed Anduin Wrynn succedere al padre sul trono di Stormwind.
Durante i funerali dei defunti leader dell’Alleanza e dell’Orda, una nuova forza, gli Illidari, seguaci ed allievi di Illidan Stormrage, scoprirono inoltre un complotto ordito dai demoni dalle sembianze di uomini delle due fazioni per tendere un’imboscata ai leader riuniti durante quel momento di lutto. Gli Illidari smascherarono questi demoni assassini ed aiutarono l’Alleanza e l’Orda a sventare l’imboscata. Per il loro servizio, le due fazioni accolsero gli Illidari come alleati nella nuova, terribile, guerra contro la Legione Infuocata.
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IN ALTO: Il Gul’dan alternativo e la Tomba di Sargeras. Illustrazione di Dmytro Vernygor.