Passa così il primo anno di guerra. Azeroth arriva all’anno 1 tra schermaglie, razzie e strategie militari.
Mentre la maggior parte degli attacchi dell’Orda erano concentrati verso i territori di Stormwind, Kilrogg Deadeye e il suo clan dei Guerci Sanguinari guidarono alcune squadre di razziatori nelle giungle meridionali della Valle di Rovotorto e non per chissà quale vantaggio strategico per la guerra, ma poiché la regione ricordava loro la propria casa ancestrale, ovvero Draenor com’era una volta, ed avevano l’obiettivo di rivendicarla per loro stessi. Quello degli Orchi infatti è un popolo molto legato alle proprie radici, con un concetto di “casa” molto forte e molto presente da sempre all’interno della loro cultura.
Tuttavia, i Troll Gurubashi che abitavano nelle giungle si unirono per combattere questa nuova minaccia e iniziarono una campagna di guerriglia contro gli invasori. Il combattimento tra le due fazioni fu indicibilmente violento. I Troll erano infatti un popolo molto combattivo, magari non ben equipaggiato, ma il furore della battaglia non mancava di certo.
Così, sebbene i Guerci Sanguinari superassero in numero i Gurubashi ad ogni scontro, essi erano irrimediabilmente in grave svantaggio rispetto alla conoscenza della regione da parte dei loro nemici. E la strategia dei Troll si rivelò vincente.
I Gurubashi furono disposti a cedere vaste aree di Rovotorto per attirare gli Orchi più in profondità nel loro territorio, ma solo per poi lanciare sanguinose imboscate da ogni direzione, provocando gravi perdite per Kilrogg ed i suoi uomini.
Quando il Warchief Blackhand venne a sapere quanti orchi stavano morendo a Rovotorto senza alcun apparente guadagno per l’Orda, egli ordinò ai Guerci Sanguinari di ritirarsi e unirsi alla lotta contro gli umani. I Troll erano riusciti a respingere il nemico, un nemico più numeroso, meglio equipaggiato, ma che aveva pagato a caro prezzo la non conoscenza del campo di battaglia.
Intanto, nell’altro fronte, i chierici della Confraternita di Northshire si adoperavano per curare i soldati feriti in combattimento. In passato i chierici avevano goduto di una certa “sicurezza” in battaglia, poiché essi arrivavano a curare anche gli Gnoll o gli stessi Troll, e questo perché nella loro visione la Luce non faceva distinzioni di razza. Su questa presunta “sicurezza” tuttavia, non si poteva di certo contare contro l’Orda, che prese di mira senza pietà ogni chierico che essi trovavano dopo aver appreso delle loro abilità curative.
Durante la guerra, molti chierici morirono senza indossare armature od impugnare armi, ma essi non esitarono mai ad unirsi alla battaglia, rendendo il loro coraggio leggendario tra le forze di Stormwind. In particolare una figura è ricordata ancora oggi, quella della loro leader: Lady Mara Fordragon.
Ma mentre la Prima Guerra esplodeva in tutta la sua ferocia, un gioco più oscuro tramava nelle ombre e causò alcune frizioni all’interno dell’Orda, almeno apparentemente.
Uno dei clan di quest’ultima infatti, il Martello del Crepuscolo, divenne una fonte di irritazione per il Warchief Blackhand. Per gli Orchi era ormai noto che i membri del clan disobbedissero agli ordini e molti membri addirittura sparivano nel nulla, lasciando la loro compagnia per non essere mai più rivisti. Per porre fine a quella che poteva essere una pericolosa situazione, Blackhand prese in considerazione l’idea di distruggere il clan per farne un esempio per gli altri, ma il mago ogre Cho’gall, che aveva agito come leader de facto del Martello del Crepuscolo, si offrì di diventare il leader ufficiale del clan e di tenerlo in riga, cosa che Blackhand consentì.
I problemi disciplinari del clan finirono incredibilmente quasi dall’oggi al domani ed essi divennero soldati obbedienti ed efficaci, con piacevole sorpresa del Warchief. Cho’gall aveva capito il clan e le loro convinzioni. Un clan in sintonia con le energie oscure, che aveva sentito i sussurri degli Dei Antichi più forti e più chiari dopo essere arrivati ad Azeroth. Il Mago Ogre così si limitò a dire al Martello del Crepuscolo che l’Ora del Crepuscolo, una sorta di apocalisse preannunciata dagli Dei Antichi, era vicina e dipendeva dal successo dell’Orda nella guerra. Fino ad allora, il clan avrebbe dovuto “mantenere le apparenze” con il Warchief Blackhand mentre obbediva ai loro veri padroni in segreto. Che il Martello crepuscolo credeva fossero gli Dei Antichi, ma che in realtà si trattava di qualcuno di molto più “materiale”. Un Concilio… quanto mai oscuro.
Altri avvenimenti dell’Anno 1:
- L’esiliato clan Frostwolf arriva nelle Montagne di Alterac evitando qualsiasi incontro con le forze di Azeroth, grazie all’aiuto degli Elementi.
- Nascita di Go’el, figlio di Durotan e Draka.
- Scioccato dalla pelle verde del loro bambino, Durotan invia messaggi attraverso gli Elementi per incontrare Orgrim Doomhammer, suo amico e secondo in comando del clan Blackrock, vicino a Loch Modan. I due si incontrano per discutere sulla direzione presa dall’Orda. Orgrim invia i suoi uomini più fidati per scortare Durotan e Draka ma essi si rivelano fedeli a Gul’dan. Uccidono Durotan e Draka e lasciano Go’el per morto, ma il bambino viene presto trovato dall’umano Aedelas Blackmoore che lo porta con sé.
Illustrazione in evidenza di Astri Lohne