No. Tranquillizzatevi, vi voglio subito togliere questa angoscia, Blizzard non ha rovinato il personaggio di Xal’atath, ma…. ci sono dei ma. Tuttavia, prima di arrivare a questi “ma”, ci sono un paio di cose in mezzo di cui vale la pena discutere. Ci arriveremo alla fine. Cosa ci ha lasciato invece questo inizio di The War Within? In questa prima settimana ho letto con attenzione e partecipato a diverse discussioni della nostra community sul nostro gruppo Telegram, oltre a leggere anche molti pareri nella community internazionale, il tutto per avere un quadro più completo possibile per questo commento alla primissima parte dell’espansione.
Partiamo da alcune cose che ritengo essere granitiche nella loro riscontrabilità tra gli appassionati di Warcraft. The War Within è narrativamente (al netto di qualche piccolezza e due situazioni invece più importanti che vedremo alla fine) e artisticamente la miglior cosa che sia capitata a World of Warcraft da molto tempo, direi da diversi anni. L’inizio di questa nuova saga, di questa nuova trilogia della storia di Warcraft, che avevamo esplorato già negli scorsi mesi, con lo “sblocco” delle cinematic – oltre che le quest principali e secondarie – hanno segnato un abissale passo in avanti rispetto a Shadowlands e uno discreto rispetto a Dragonflight (che comunque nel micro era già su questa strada).
Il world-building continua ad essere soddisfacente e personalmente sto trovando la costruzione degli Arathi più che ottima. Questo è stato proprio uno dei meriti di The War Within: solleticare la curiosità dei giocatori. Sfido infatti chiunque sia un minimo interessato alla lore di questo mondo, a non dirsi incuriosito su questo nuovo popolo, su questo misterioso nuovo Impero. Il tutto incastonato in quella che è, a detta di tutti, la miglior zona vista finora. Hallowfall (in italiano Precipizi Sacri) sta, a mio modesto parere, almeno nella top 5 delle migliori zone mai create su Warcraft. Una direzione artistica clamorosa, accompagnata da una OST superba. La classica zona da cui non vorresti più andar via. E non manca come detto nemmeno la componente narrativa, quanto mai di primo piano con appunto gli Arathi e il mistero di Beledar (su cui circolano già le più disparate teorie, altro merito da aggiungere a The War Within). Ma Blizzard non si è dimenticata nemmeno delle microstorie che tanto avevamo già apprezzato in Dragonflight, ancora su un alto livello, alcune persino più importanti a livello di lore di quelle principali (!). E non mancano nemmeno i momenti emotivi (se non l’avete fatto, fate la side quest facente parte della chain per sbloccare i Terrigeni “The Earthen’s Fading Memories”, e poi ne riparliamo…). Così come un ottimo lavoro è stato fatto con i “nuovi” nerubiani, perché fino a quando Blizzard ci darà qualcosa che approfondisce senza snaturare personaggi e popoli che già conosciamo, sarà sempre ben accetto.
Narrativamente parlando, devo ammettere che l’inizio mi aveva alquanto preoccupato. Vedere uno dei tre personaggi principali di questa prima parte di espansione, ovvero Alleria, intraprendere quell’orribile percorso della Tyrande Guerriero della Notte mi aveva fatto subito drizzare le antenne. Per fortuna però, nel corso di questa prima campagne le cose sono poi tornare sui binari, con una Alleria come ci si aspetterebbe da un personaggio quale lei è. Buono anche il percorso di “terapia” di Anduin nel ritrovare se stesso, insieme ad Alleria i due personaggi di primo piano di questo inizio The War Within, aiutato da Faerin Lothar (che non andrà giù a molti, ma almeno finora è un bel personaggio anche lei). Ed è incredibilmente ironico che i primi problemi vengano dalla terza protagonista del capitolo uno della Worldsoul Saga, ovvero Xal’atath.
Partiamo però da un’altra certezza granitica. Xal’atath è senza ombra di dubbio il miglior villain che World of Warcraft abbia avuto da almeno Legion (si, ragazzi, anche dell’ultima Sylvanas il cui personaggio è stato distrutto da Shadowlands). Di quelli che hanno un background ben costruito, carismatici, che di nuovo solleticano la curiosità dei giocatori. Quali sono le origini di Xal’atath? Qual è il suo fine? Qual è anche solo la sua vera forma? Domande a cui Blizzard sta man mano seminando indizi per arrivare alle risposte (confronti impietosi con il recente passato li evitiamo, stavolta..) Un villain che finora è stato sempre due passi avanti ai nostri eroi (anche con qualche forzatura, che va comunque riconosciuta, come gli eventi che mettono in moto la distruzione di Dalaran). Ma c’è un elemento che spicca sugli altri e che paradossalmente porta ad uno dei problemi di questo inizio The War Within.
Cioè che Xal’atath è, a conti fatti, il più potente villain della storia di Azeroth (di nuovo, sorvoliamo sul recente passato…), il che a sua volta è dovuto al Cuore Oscuro che è – qui senza la minima ombra di dubbio – l’arma più potente mai esistita. Perché ragazzi, parliamo di un artefatto che:
1) è stato creato da Neltharion.
2) Contiene il potere del Vuoto (forza cosmica) e di Galakron (il più potente drago mai esistito)
3) Non solo come ci dice Alleria può “convertire la magia arcana in Vuoto” (!), ma anche, e qui riporto testualmente le parole di Khadgar, “fu creato non per distruggere, ma per catturare e sfruttare ogni sorta di potere.” (!!!)
E questa frase di Khadgar, potrebbe implicare che il Cuore Oscuro funzionerebbe (o forse a questo punto avrebbe funzionato…) non solo con l’Arcano, ma anche con tutte le altre energie presenti su Azeroth e non. Capite bene la portata di queste cose?
All’uscita dell’espansione, quando tutti abbiamo visto la cinematic che porta alla distruzione di Dalaran, la prima cosa a cui ho pensato è stata “spero che Blizzard abbia bene in mente come gestire il livello di potenza di Xal.” Perché in quel video la vediamo sconfiggere senza il minimo sforzo sia Khadgar (che per chi non lo ricordasse è (era?) il mago più potente di Azeroth e Alleria). Insieme.
Poi però…. poi però è arrivato il finale di campagna.
Come ho già detto ieri sulla nostra pagina Facebook, a me questo finale non è piaciuto. Sia chiaro, la scena nella sua interezza è bella (buon protesto per far notare quanto Blizzard sia migliorata in queste cinematic in game, soprattutto per quanto riguarda le animazioni), ma ci sono due elementi che non mi sono andati decisamente giù.
La prima: la freccia di Alleria che spacca il Cuore Oscuro. Non posso accettare che un personaggio scritto come lo è stato finora quello di Xal’atath, esponga in quel modo la sua arma, la sua cosa più preziosa in quel modo lì così plateale. Letteralmente ci mancava soltanto un cartello luminoso con su scritto “colpire qui”. E poi, è l’arma più forte mai esistita come abbiamo detto finora… e basta una freccia per spaccarla? Seriamente? E no, non basta dire “ma era una freccia magica!” perché, di nuovo, parliamo dell’arma più potente mai creata. La freccia di Alleria sarà pure magica, ma dubito che il Cuore Oscuro fosse fatto di vetro… Un personaggio che finora, come abbiamo detto e visto, è sempre stato due passi davanti agli altri, può commettere un errore così grossolano? Certo, magari Xal era overconfident, però…
La seconda: la questione Khadgar. Precisiamo, il problema non è che Khadgar sia ancora vivo (anche nel sondaggio sulla nostra pagina Instragam la nostra community credeva diversamente). Era parecchio intuibile proprio per come era stata messa in scena la sua “morte”, che non fosse effettivamente una fine. Il problema, secondo me, è invece che Khadgar sparisce e riappare nella stessa content patch. Posto che io avrei preferito due scenari in cui in uno eravamo noi costretti ad ucciderlo e nell’altro fosse tornato sotto altra “forma” (un etereo, magari?”, ma a te Blizzard sembra troppo lontana la fine dell’espansione? Ok, allora almeno fammelo tornare a fine 11.1. Fammi vedere il peso del distacco anche nel lungo periodo! Così non è davvero troppo presto? Era una grande occasione per dare (un ulteriore) sviluppo ai personaggi, perché non sfruttarlo? Perché non prendersi un altro po’ di tempo?
Questi due solo i soli veri problemi, al netto del gameplay su cui non metto becco, che mi hanno fatto un po’ storcere il naso in questo inizio di The War Within, che al netto di quanto abbiamo detto oggi, resta comunque un punto di forte speranza per il futuro di World of Warcraft, che sembra essere condiviso dalla grande maggioranza dei giocatori.
Concludo qui questo primo approfondimento dedicato a The War Within, ringraziandovi se siete arrivati fin qui e ricordandovi che sul nostro canale Patreon trovate diversi contenuti in anteprima come i nuovi video che troverete nel nostro canale Youtube (in arrivo a brevissimo) e la nuova serie di approfondimenti dedicata ai Regni della Morte che arriverà qui sul sito (questa invece già tutta disponibile!)
Ovviamente ora aspettiamo di sapere la vostra sull’inizio della Worldsoul Saga nei commenti di questo articolo o sul nostro gruppo Telegram! Alla prossima!