Torniamo anche questa settimana, come ormai di consueto, alla quest dell’Archivio in The War Within che, come abbiamo visto negli articoli precedenti, sono state fonte di diversi rivelazioni per quel che riguarda i Titani, la loro vera natura e i loro obiettivi per l’Anima del Mondo di Azeroth. Leggiamo quindi il messaggio di questa settimana del Custode Archaedas:
Con il pericolo rappresentato dai thraegar ribelli, il grande Aman’Thul ordinò di sedare la ribellione e di dar loro la caccia finché la minaccia non fosse stata neutralizzata. Tuttavia, il problema del malfunzionamento dei Terrigeni sotto l’influenza delle energie dell’Anima del Mondo rimase, e così fu ideata una nuova soluzione. I Terrigeni di Khaz Algar avrebbero abbandonato i loro ricordi in un Archivio per preservare i dati registrati e purificare l’influenza delle energie dell’Anima del Mondo. Avviando questo protocollo con cadenza regolare, ci assicureremo che il malfunzionamento dei thraegar non si ripresenti. Per garantire la conformità, i Titani hanno programmato Editti nei terrigeni operativi per regolare e far rispettare le loro funzioni e la loro efficienza. Quindi, i Terrigeni manterranno l’integrità dell’Arteria del Nucleo e delle macchine di Khaz Algar. Se gli Editti dovessero essere violati, sono stati predisposti sistemi di sicurezza più permanenti. Con queste difficoltà alle spalle, i Titani dichiararono che l’Anima del Mondo rimane, sognante, contenuta in sicurezza nel Nucleo del Mondo, dove non le verrà fatto alcun male. Non so perché affido queste informazioni all’Archivio, perché rischio che vengano scoperte in futuro. Forse l’influenza dell’Anima del Mondo non si estende solo ai Terrigeni.
E come di consueto, al messaggio segue il commento di Dagran Thaurissan II e dell’Alta Oratrice dei Terrigeni, Brinthe:
Dagran: “Ciò che abbiamo imparato qui… Mette in discussione l’intera storia di Azeroth. E se… e se la nostra storia non fosse quella che credevamo?”
Brinthe: “Quindi i Custodi hanno rubato i nostri ricordi e ci hanno fatto credere che fosse per il nostro bene? Che in questo modo avremmo potuto continuare a realizzare il nostro scopo, no, nemmeno il nostro scopo! Abbiamo costruito le strutture più grandi che il mondo abbia mai visto e ci hanno trasformato in… droni di manutenzione, solo… ingranaggi di una macchina.”
Dagran: “E sembra proprio che l’abbiano fatto per tenervi compiacenti… obbedienti. A seguire i loro Editti, ed eliminare quelli di voi che non potevano controllare.”
Brinthe: “Quegli Editti… erano vincoli di servitù. E non lo sapevamo nemmeno. E poi quando avvenne la Separazione, fummo tagliati fuori da tutto questo, e Archaedas non tornò mai ad aiutarci. Perché non tornò? Tutta la nostra storia, la nostra cultura, custodita in quell’Archivio… Voglio indietro i miei ricordi. Voglio indietro TUTTI i nostri ricordi. Che i Titani siano maledetti.”
Dagran: “Sto iniziando a pensare che ci sia di più nell’Anima del Mondo di quanto i Titani volessero farci sapere. Che avessero altri piani per essa, e per Azeroth, di quanto ci hanno fatto credere.”
Con questa quindi, si chiudono le rivelazioni che ci sono state fatte dagli Archivi in questo inizio di The War Within. Ma cosa possiamo evincere dalla quest’ultima missione? La rivelazione più ovvia in questo caso, è la vera fonte di tutti i problemi dei Terrigeni durante il tempo trascorso da noi con loro a Khaz Algar. Ovvero che sebbene la Grande Separazione potrebbe aver esacerbato le cose tagliando fuori la loro fonte di energia, il ciclo dei loro problemi di memoria non è stato causato da quell’evento, ma dai Titani stessi. Temendo che il ricordo stesso dell’Anima del Mondo di Azeroth avrebbe causato la comparsa di altri thraegar ribelli, come abbiamo appreso nella precedente missione dell’Archivio, i Titani hanno ideato un piano per tenerli sotto controllo a tempo indeterminato.
Non solo hanno creato l’Archivio per ospitare e rimuovere i loro ricordi, ma hanno anche iniziato a programmare in loro degli Editti che li avrebbero costretti a conformarsi alle loro funzioni previste e a mantenere l’integrità dell’Arteria del Mondo. A conti fatti, ai Terrigeni è stata impiantata una codifica che rimuove il libero arbitrio che avevano ottenuto dalla loro esposizione all’Anima del Mondo di Azeroth ed è stato impedito loro di apprendere la verità attraverso la rimozione di routine dei loro stessi ricordi, e delle loro personalità insieme ad essi.
Il Custode Archaedas menziona anche “sistemi di sicurezza più permanenti” nel caso in cui la ribellione avesse continuato a inasprirsi tra i Terrigeni. Noi stessi lo abbiamo visto in prima persona durante la campagna all’Isola di Dorn, dove il rifiuto dei loro editti ha portato a un’enorme costrutto ad emergere dal mare con l’intento di spazzarli via. Sembra che nel caso in cui il loro libero arbitrio non potesse essere soffocato, i Titani avessero progettato di eliminarli completamente.
Una domanda degna di nota a cui tutto questo risponde, tuttavia, è perché i Terrigeni di Khaz Algar siano così diversi dagli altri. Abbiamo incontrato diversi altri terrigeni nelle espansioni precedenti, dal nostro primo incontro a Uldaman alla loro fonte nella Forgia delle Volontà ad Ulduar. Sebbene condividano una costituzione pietrosa e la lealtà verso i Titani, nessuno di loro ha mai mostrato il livello di libero arbitrio dei terrigeni di Khaz Algar, né hanno avuto una relazione complessa con le gemme della memoria e il loro archivio.
Ma ora sappiamo che questo è un sistema ideato per contenere gli effetti sui terrigeni che circondano l’Arteria del Mondo. Mentre gli altri in superficie sono poco esposti all’Anima del Mondo, quelli di Khaz Algar hanno un percorso diretto verso la sua camera di contenimento nel Nucleo del Mondo e, per reprimere la sua influenza, i Titani hanno ideato questo sistema per mantenere il loro ruolo di, come dice Brinthe, “ingranaggi della macchina”.
Un altro quesito che possiamo porci è come considerare colui che ci ha involontariamente fornito tutte queste informazioni nel corso di queste ultime settimane, ovvero Archaedas. Ad un primo sguardo, queste rivelazioni fanno del Custode una sorta di villain. I Terrigeni credono che sia una figura benevola, la fonte della loro cultura e della libertà di cui godono mentre adempiono ai loro editti. Arrivano al punto di scrivere opere teatrali su di lui, messe in scena per celebrare il loro amato Custode. Per quel che ne hanno saputo loro, gli unici guai che hanno dovuto affrontare sotto Archaedas erano dovuti a qualche mela marcia come i loro supervisori Dornic e Galan, problemi facilmente gestiti e riportati al posto “giusto”.
Ma in verità, la cultura dei Terrigeni è interamente una menzogna. Apprendiamo in una delle questline secondarie nell’Isola di Dorn che essi non hanno intrapreso una rivoluzione voluta dal Custode contro due supervisori rinnegati, ma hanno invece cospirato in segreto per assassinare Dornic per gli abusi subiti sotto la sua sorveglianza. In risposta a ciò, parallelamente alla crescente ribellione dei thraegar, Archaedas contribuì all’implementazione degli archivi e apparentemente fece un ulteriore passo avanti nell’impiantare false storie sul loro passato per scoraggiare future rivolte.
Se andiamo a vedere, infatti, tra le opere teatrali che vengono mostrate al Proscenium vicino a Dornogal ce n’è una sui thraegar e una sulla crudeltà di Dornic. Invece di avere origine dall’esposizione all’Anima del Mondo, i thraegar sono mostrati come grandi generali dei Terrigeni che si persero tragicamente nelle profondità di Azeroth a causa di minacce come i nerubiani. Al posto della loro vera natura, Archaedas impiantò l’idea che l’assenza dei thraegar fosse dovuta a minacce esterne, piuttosto che ai Titani stessi che soffocavano il loro potenziale negli stessi Terrigeni per libero arbitrio.
Tuttavia, lo stesso Custode non sembra essere particolarmente soddisfatto di queste misure. Anche se inconsciamente, il suo stesso archivio di questi eventi esprime un dispiacere per la loro conclusione finale. In passato, Archaedas era noto come un alleato benevolo per i titanoforgiati minori. Ispirava così tanta lealtà che quando la Maledizione della Carne estese la sua portata fino alle profondità di Uldaman, i suoi servitori meccagnomi misero a rischio il loro stesso status per proteggere lui e i suoi alleati dall’influenza della maledizione. Quei meccagnomi titanforgiati sarebbero poi diventati gli Gnomi che conosciamo oggi, con i Nani che provengono da una fonte simile grazie alla loro infinita lealtà ad Archaedas.
Come quest’ultimo lascia intendere, è possibile che l’influenza dell’Anima del Mondo di Azeroth non si estenda solo ai terrigeni direttamente esposti ad essa che circondano l’Arteria del Nucleo. Abbiamo visto la scintilla dell’indipendenza accendersi in tutta Azeroth all’interno dei titanforgiati, da coloro che prestavano servizio al Forte di Tyr nelle Isole dei Draghi alla lealtà dei Vrykul che si unirono allo stesso Tyr nei suoi viaggi. Questa influenza apparentemente colpisce anche i Custodi stessi, se qualcuno di alto rango come Archaedas postula questa teoria.
Abbiamo visto i Custodi deviare dal loro percorso in passato, ad esempio nelle Cime Tempestose, dove personaggi come Loken e Thorim hanno abbandonato o tradito i loro editti e hanno permesso l’eventuale liberazione di Yogg-Saron. Abbiamo trascorso tutta Dragonflight seguendo le orme del Custode Tyr e l’influenza ispiratrice che aveva sui titanforgiati intorno a lui. Mentre impiegava tattiche simili ad Archaedas sugli Aspetti Draconici, sentiva anche una certa affinità con i servitori minori dei Titani. Archaedas e Tyr erano buoni amici prima del tradimento di Loken, quindi ha senso che nutrissero dubbi simili sulla loro lealtà agli editti dei loro “creatori”.
Brinthe si chiede perché Archaedas non sia mai tornato, ma la verità sta nella sua fuga e in quella di Tyr da Ulduar. Come la storia ci insegna infatti, dopo che Tyr si sacrificò per respingere gli alleati di Loken, Archaedas traghettò i Dischi di Norgannon a sud per creare Uldaman, e rimase lì per tenerli al sicuro. Forse un giorno avrebbe potuto progettare di tornare dai suoi sudditi terrigeni a Khaz Algar, ma il tradimento di Loken fece sì che tali piani non si concretizzassero mai.
Mentre Archaedas è attualmente “disabilitato” nelle profondità di Uldaman, il Custode Tyr è stato resuscitato solo di recente grazie ai suoi sistemi di sicurezza, e ora vaga per Azeroth in cerca di uno scopo. Forse un giorno potrebbe risvegliare il suo compagno Custode dal suo sonno, e permettere ad Archaedas di confrontarsi con le sue azioni nello stesso modo in cui ha fatto lui. L’era moderna di Azeroth è cambiata radicalmente da quella che si sono lasciati alle spalle, e il loro posto in essa, così come nei piani del Pantheon, resta da vedere.
E con questa, come accennato poco fa, terminano le rivelazioni dell’Archivio. Durante queste settimane abbiamo scoperto diversi retroscena molto importanti per la storia di Azeroth, con varie misure prese dai Titani per controllare sia l’Anima del Mondo che i suoi “guardiani”. Tuttavia, non è ancora chiaro a cosa servano esattamente tutte queste misure estese. Il rasioio di Occam vorrebbe che i Titani siano disposti a tutto per assicurarsi che l’Anima del Mondo di Azeroth si risvegli come un Titano allineato con gli editti dell’Ordine, ma come dice Dagran, è probabile che ci sia molto di più nei loro piani per Azeroth che semplicemente ottenere un altro potente membro del loro Pantheon.
L’unica cosa certa è che certamente possiamo aspettarci di vedere ramificazioni di queste rivelazioni nel futuro della lore, in vista sempre del culmine della Saga dell’Anima del Mondo in The Last Titan.
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Alla prossima!
N.B. Quest’articolo è una traduzione e rielaborazione di The Purpose of the Titans’ Edicts – Weekly Archive Quest Story (SPOILERS)