Torna finalmente la lore su The War Within! Con l’arrivo sul PTR della patch 11.0.7 infatti, sono arrivate anche alcune quest che portano avanti la trama di questo primo capitolo della Saga dell’Anima del Mondo. In particolare, oggi vedremo l’avanzamento di una storyline che sta particolarmente a cuore ai giocatori, ovvero cosa ne sarà ora di Dalaran, la città magica distrutta da Xal’atath proprio ad inizio espansione. Se siete pronti quindi, iniziamo a scoprire cos’ha in serbo per noi questa questline in due capitoli, ma come sempre, vi avvertiamo che quanto segue è da considerarsi SPOILER!
Il primo capitolo della questile, intitolato “Desolazione Arcana“, ha inizio con Khadgar alla Sala della Fondazione di Dornogal, che ci darà la nostra prima quest. Egli ci dirà di essere preoccupato per l’arcimago Aethas Sunreaver, il quale si è recato proprio nel luogo dove Dalaran si è schiantata, non riuscendo però ne a mangare nè a dormire da allora.
Incontriamo Aethas a Tranquil Strand, travandolo effettivamente po’ malconcio: vestiti laceri, corporatura emaciata, movimenti affaticati. Sebbene comprenda la decisione di Khadgar di non venire in prima persona sul luogo dello schianto, Aethas ci dirà di aver bisogno di aiuto per inviare messaggi ai maghi sopravvissuti del Kirin Tor, ed è qui che entriamo in gioco noi. L’elfo del sangue ci chiederà di aiutarlo a scegliere un messaggio e abbiamo tre opzioni tra cui scegliere. Niente paura però, sono tutte e tre corrette! Ma leggiamo questi tre messaggi:
1)
“Noi, coloro che restano del Kirin Tor, abbiamo molto da piangere.
Molti di noi hanno perso colleghi, amici e persone care in seguito al crollo di Dalaran.
Ma per fare del bene a coloro che abbiamo perso, dobbiamo guardare al futuro e assicurarci che il loro sacrificio non sia stato vano.
Raggiungetemi sull’Isola di Dorn e vi faremo vivere da vicino questo capitolo fatale del Kirin Tor.”
2)
“Dalaran è caduta, ma noi, il Kirin Tor, non siamo stati sconfitti.
È giunto il momento di agire. Il nostro ordine deve risorgere dalle ceneri e adempiere ancora una volta ai nostri doveri non solo come difensori di Azeroth, ma anche come curatori e custodi della magia.
Unitevi a me sull’Isola di Dorn per raccogliere i pezzi della nostra eredità e il mantello della nostra responsabilità.
Unitevi a me nella ricostruzione del Kirin Tor!”
3)
“La perdita di Dalaran e di gran parte della nostra compagnia è una grande tragedia. Penso che farebbe bene a tutti noi incontrarci informalmente come compagni per discutere del destino del Kirin Tor e del suo futuro.
La nostra priorità sarebbe come preservare e anche rendere sicuro il sito dello schianto di Dalaran.
Capisco che tornare (o vederlo distrutto per la prima volta) potrebbe essere troppo, ma quelli di voi che possono, per favore venite all’Isola di Dorn.
Mi farebbe piacere vedervi e ho bisogno del vostro aiuto.”
Una volta scelto un messaggio e averlo inviato, Aethas ci chiederà di raccogliere reagenti per lanciare un incantesimo protettivo per il luogo dello schianto, poiché l’energia arcana persistente ha influenzato sia le creature locali che gli elementali (proprio come era successo nel cratere ad Alterac). Lo aiuteremo quindi a lanciare tale incantesimo e mentre aiutiamo Aethas a evocare la barriera, l’arcimago, come stiamo per leggere, riflette se sia effettivamente il caso di ricostruire Dalaran per la terza volta:
Aethas: “A me sembra che il Kirin Tor continui a commettere gli stessi errori. Se il destino ha portato Dalaran a terra due volte, forse non dovrebbe essere ricostruita. Per tutto il terreno che guadagniamo, perdiamo persone… e storia.”
Successivamente, Aethas ci chiederà quindi di costruire un avamposto del Kirin Tor nella zona, tra la sconforto per la mancanza di risposte al messaggio che avevamo inviato… almeno finché non arriva il nostro primo aiutante… l’ex membro del Concilio dei Sei e attuale Aspetto della Magia in persona, Kalecgos!
Il drago blu ci informerà che sta tentando di raggiungere Khaz Algar sin da quando ha sentito parlare per la prima volta dello schianto di Dalaran, ma le enormi quantità di energia arcana rilasciate dalle rovine della città magica stanno interferendo con il teletrasporto a lungo raggio. Secondo Kalec quindi, è possibile che altri maghi abbiano ricevuto il messaggio, ma che appunto, non sono riuscite a raggiugere l’isola per i motivi da lui citati. Intanto, mentre usiamo la borsa di Kalecgos per cercare rifornimenti, l’Aspetto della Magia fa un primo scambio con Aethas:
Kalec: “Aethas, ho portato delle pozioni di mana, ma è ovvio che ciò di cui hai veramente bisogno è il riposo.”
Aethas: “Riposo? No. Ho paura di chiudere gli occhi, Kalecgos.”
Dopodiché, Con l’avamposto allestito (incluso un nuovo punto di volo), Kalecgos ci racconterà di aver sorvolato l’Isola di Dorn molte volte alla ricerca del luogo dello schianto e proprio durante i suoi voli ha percepito pericolosi oggetti magici che erano conservati a Dalaran, e che probabilmente erano stati presi da creature che non sapevano quanto potessero essere pericolosi. Incontreremo quindi il drago blu all’Altura del Cordoglio, ma non prima che egli stesso lasci indietro alcune immagini speculari per prendersi cura dell’avamposto nonché di Aethas.
Arrivati allAltura, vedremo dei koboldi con degli artefatti e sarà nostro compito recuperarli, ma troveremo anche un koboldo ormai morto, in una sorta di prigione arcana. Con lui, una collana…
Ci accingeremo quindi a portare questa misteriosa collana a Kalecgos per fare ispezionare, ma proprio mentre lo faremo, l’artefatto ci farà cadere vittime di una maledizione e ci trasporterà in una sorta di “dimensione parallela tascabile”. Così, mentre cercheremo di uscire da questa dimensione, troveremo anche alcuni oggetti che ci suggeriranno il proprietario di quest’ultima che, come stiamo per vedere, si rivelerà essere qualcuno che noi conosciamo molto bene:
1) Lettera dal Concilio:
“In seguito alle recenti indagini del Concilio, tutti i tomi e le pergamene proibite riguardanti la magia oscura in tuo possesso sono stati sequestrati e distrutti.
Se mai dovessimo scoprire un ulteriore coinvolgimento con pratiche arcane proibite, ne seguiranno gravi conseguenze, tra cui l’espulsione dal Concilio dei Sei e da Dalaran.
Questo è l’ultimo avvertimento.Firmato, Arcimago Antonidas.”
2) Diario:
“Oggi Antonidas mi ha presentato la sua allieva, Miss Proudmoore.
Sebbene dimostri una certa attitudine, non posso fare a meno di sentirmi deluso dalla mancanza di ambizione e determinazione che vedo in lei e in molti della sua generazione. Sembrano accontentarsi della mediocrità, non disposti a spingersi oltre i limiti di base delle loro capacità.
Ai miei tempi, eravamo ansiosi di addentrarci nei più profondi misteri arcani e cercavamo costantemente di espandere la nostra conoscenza e il nostro potere.
Il futuro della nostra arte andrà in rovina se questa compiacenza persiste.”
3) Note di ricerca
“Dopo un’ampia sperimentazione sui ratti, è evidente che ho raggiunto i limiti di ciò che si può imparare da loro come soggetti di prova.
Per far progredire ulteriormente la mia ricerca, è fondamentale che io passi a soggetti umani. Tuttavia, questo cambiamento introduce significativi rischi etici. Rischio anche di essere scoperto dai miei “pari” ficcanaso.
Per mitigare questi rischi, dovrei prendere in considerazione l’idea di reperire soggetti dalle fogne, dove le sparizioni hanno meno probabilità di attirare l’attenzione. Questo approccio può sembrare “controverso”, ma è l’unico modo per ottenere la conoscenza che desidero tanto.”
Oltre a questi tre che abbiamo appena letto, faremo altri due ritrovamenti accompagnati da due biglietti. Il primo attaccato ad una chiave arrugginita con su scritto solo “Stratholme” e l’altro vicino ad un sacco di grano, recitante quanto segue:
“Consegnato da Dalaran come richiesto: grano fresco da Brill.
Pagamento alla ricezione.”
Molti di voi lo avranno già capito, ma ebbene si, tutto questo così come la stessa dimensione in cui siamo finiti, appartiene al più celebre lich di Warcraft: Kel’Thuzad! Ma le sorprese non sono finite, perché davanti a noi comparirà anche un’immagine speculare dello stesso arcimago, ancora ovviamente nella sua forma umana, risalente ai tempi della sua militanza nel Kirin Tor, a cui potremmo porre delle domande… non prima di ricevere il saluto dello stesso Kel’Thuzad:
Kel’Thuzad: “Intrigante, come hai trovato questo?”
Giocatore: “Che posto è questo?”
Kel’Thuzad: “Devo spiegare tutto a voi sempliciotti? D’accordo. Questa dimensione tascabile è un regno nascosto da occhi indiscreti, un luogo in cui maghi motivati e visionari, come me, possono fare veri progressi. È un mondo di ombre, ammantato di magia, dove il tempo si piega alla tua volontà e il potere scorre liberamente, se sai come sfruttarlo. E, cosa migliore di tutte, non ci sono distrazioni, né stupidi che si intromettono nei tuoi affari. Solo tu, la tua ambizione e la tua energia arcana grezza che aspettano con ansia di essere domate e plasmate.”
Giocatore: “Ho visto i tuoi esperimenti.”
Kel’Thuzad: “Come unico padrone di questa dimensione, i soliti cavillosi vincoli morali dell’Alleanza e le assurde regole del Kirin Tor sono, diciamo, facoltativi. Il progresso richiede sacrificio, a volte del corpo, a volte dell’anima. Qui, spingo i confini della magia in modi che maghi dalla mentalità ristretta come Antonidas non sognerebbero mai. La carne è solo un altro materiale da modellare. La morte è solo una porta verso un potere più grande. Qui rianimo, rimodello e riscrivo le leggi stesse dell’esistenza. Anime, energia, vita, sono tutti strumenti. Non c’è spazio per i sentimenti quando si lotta con il potere della vita e della morte. Ho la chiave dell’immortalità a portata di mano.”
Giocatore: “Parlami del Kirin Tor.”
Kel’Thuzad: “Il Kirin Tor? Non sono altro che l’ombra di se stessi. Una volta perseguivano il vero potere magico, ma ora sono impantanati in infinite discussioni e inutili equivoci morali. Ogni incantesimo viene messo in discussione, ogni azione trasformata in teatro politico. Invece di padroneggiare la magia, perdono tempo a preoccuparsi di etica e apparenze. Hanno dimenticato che la magia non è un dono, è potere. Potere che potremmo esercitare per dominare i nostri nemici. E finalmente avere una pace duratura! Ma invece negoziamo e assecondiamo. Patetico.”
Giocatore: “Siamo qui per errore. Dovremmo andarcene se sapessimo come fare.”
Kel’Thuzad: “Un errore? Non è forse questo che è ora il Kirin Tor? Maghi maldestri che commettono errori e si intromettono in ciò che non capiscono. Scambiano la codardia per moralità e la saggezza per mediocrità. Il vero potere può venire solo dal sacrificio; dall’abbandonare tabù e paura e avventurarsi nell’ignoto. Quindi, non parlarmi di errore. Il Kirin Tor è l’errore. Ho scelto la mia strada, una di apprendimento e scoperta. Non sarò ostacolato dalla miopia di coloro che si aggrappano all’illusione di “giusto” e “sbagliato”. Ora, vattene prima che io ti trovi utile in uno dei miei esperimenti.”
Riusciamo quindi a fuggire dalla dimensione portatile di Kel’Thuzad e raggiungere Aethas per la fine del primo capitolo della questline, che non si concluderà comunque prima dell’arrivo del nostro secondo aiutante: Jaina.
Inizierà così il secondo capitolo, “Forza tra le rovine“, nella quale Jaina ci confermerà la teoria di Kalecgos sull’energia arcana persistente di Dalaran che interferisce con gli incantesimi di teletrasporto, menzionando anche che sono comparsi portali magici lungo le coste dell’Isola di Dorn, ma nessun mago ne è uscito, restandone probabilmente intrappolato al loro interno. Jaina ci dirà anche di aver visto dei Vilsegugi (i demoni noti per essere molto affamati di mana) in agguato intorno a Dorn.
Successivamente, Jaina ci chiederà quindi di recarci ad Azj-Kahet per occuparci delle segnalazioni di altri artefatti magici, questa volta recuperati dai nerubiani che hanno attaccato il luogo dello schianto. Sarà la stessa Jaina a portarci ad Azj-Kahet con un portale ed una volta arrivati scopriremo quale fosse l’artefatto rubato… una bomba di mana.
Il nostro compito sarà quindi quello di disinnescare la bomba, mentre Jaina ci informa che che delle note sono state prese inizialmente da Thalen Songweaver, il mago responsabile della creazione della bomba di mana usata da Garrosh per distruggere Theramore ai tempi di Mists of Pandaria. Sempre Jaina ci rivela poi di aver votato per la distruzione sia della bomba che delle note di Thalen, per impedire che un disastro simile si ripetesse, ma il Kirin Tor era contrario, poiché pensava che avere le note sarebbe stato utile nel caso in cui fosse mai stata creata un’altra bomba. Una volta finito il nostro lavoro, verremo poi mandati a raccogliere altri artefatti e a distruggere quelli potenzialmente pericolosi.
Una volta completata la nostra missione ad Azj-Kahet, torniamo a Tranquil Strand, dove intanto altri maghi hanno risposto al messaggio di Aethas e sono arrivato in loco. Così, nella quest finale “Addio, citta della magia”, preparermo una cerimonia come saluto, in cui ogni mago poggerà un oggetto di Dalaran in una barca, facendola poi salpare in solitaria nell’oceano (e questa sarà anche l’occasione per Jaina di esaudire furtivamente il suo desiderio di distruggere le note di Thalen Songweaver sulle bombe di mana).
La scena dell’addio della navi sarà protagonista di una cutscene, che chiuderà così la questline di quella che comunque sembra solo una parte di questa storia. È probabile quindi che in futuro vedremo cosa effettivamente succederà al Kirin e alla stessa Dalaran. Sarà ricostruita per la terza volta, o i dubbi di Aethas porteranno alla sua definitiva scomparsa?
Certamente lo scopriremo insieme a voi e come sempre vi invitiamo a discutere di queste rivelazioni e non solo, con noi nel nostro gruppo Telegram, oltre ad iscrivervi al canale per non perdervi nemmeno un nostro contenuto. E se volete sostenerci ed essere i produttori esecutivi di Lore is Magic e avere contenuti in anteprima, vi ricordiamo che basta davvero poco per accedere al nostro Patreon!
Alla prossima!
N.B. Quest’articolo è una traduzione e rielaborazione di Fate of the Kirin Tor – 11.0.7 Questline Playthrough (Story Spoilers)
IN ALTO: Lo stemma del Kirin Tor. Illustrazione di DavidLandin