All’indomani della Terza Guerra, gli Elfi della Notte dovettero adattarsi alla loro nuova esistenza mortale. Un simile adattamento era tutt’altro che facile e c’erano molti kaldorei per i quali fu difficile accettare le prospettive di invecchiamento, malattia e fragilità. Cercando di riconquistare la loro immortalità, un certo numero di druidi ribelli cospirò per piantare un nuovo Albero del Mondo che avrebbe un legame tra i loro spiriti e il mondo eterno. Data la mancanza di Malfurion Stormrage, Fandral Staghelm, il leader di coloro che desideravano piantare questo nuovo albero, divenne il nuovo Arcidruido degli Elfi della Notte. In pochissimo tempo, lui e i suoi compagni druidi si misero in azione e piantarono il grande albero, a cui diedero il nome di Teldrassil ( “Corona della Terra” in darnassiano), al largo delle coste tempestose nel nord di Kalimdor. Sotto la loro cura, l’albero crebbe e spuntò fin sopra le nuvole. Tra i rami crepuscolari di questa pianta colossale, la meravigliosa città di Darnassus venne fondata e mise radici. Quest’ultima fu costruito per onorare la sopravvivenza della razza degli Elfi della Notte durante la Terza Guerra.
L’atmosfera all’interno della città era silenziosa e tranquilla. Non si aveva la sensazione di confinamento che si proverebbe a Stormwind o Ironforge, dove gli edifici sono raggruppati vicini. Darnassus era una città aperta al cielo e i graziosi ponti che attraversano il lago attorno al quale era costruita distanziano gli edifici gli uni dagli altri. Gli eleganti ponti, i meravigliosi boschetti e i percorsi coperti di foglie che punteggiano il paesaggio della città erano la testimonianza della riverenza degli Elfi della Notte per la natura. Una delle strutture più importanti di Darnassus era sicuramente lo straordinario Tempio della Luna, il centro di culto per l’Alta Sacerdotessa Tyrande Whisperwind e le sue Sorelle di Elune. Il motivo principale per cui la popolazione della città era così bassa era da ricercarsi nel suo isolamento: Teldrassil era una piccola isola lontana dalla massa principale di Azeroth e dal continente di Kalimdor in particolare, e l’unico modo per ottenere l’accesso da un altro continente era giungere in volo o navigare verso il villaggio di Rut’theran, un piccolo insediamento alla base di Teldrassil, e da lì entrare nel portale luminoso verso la città vera e propria. Darnassus era la patria di tutti gli Elfi della Notte e la città aveva recentemente aperto le sue porte anche ai rifugiati umani di Gilneas. Sebbene di solito siano solitari, i Kaldorei avevano permesso a questi estranei di entrare a Darnassus perché essi avevano conosciuto fin troppo bene i pericoli della maledizione che aveva colpito i Gilneani: era stato, in effetti, un gruppo di druidi degli Elfi della Notte a creare il primo Worgen di Azeroth millenni fa . Nonostante l’arrivo di questi nuovi residenti, Darnassus rimase un simbolo della ricca cultura e della gloriosa storia degli Elfi della Notte per molti anni a venire.
Tuttavia, tutto questo oggi, non esiste più. Di Darnassus non rimane più niente, se non cenere. La città è stata infatti distrutta recentemente durante la Guerra delle Spine, insieme all’Albero del Mondo di Teldrassil, dato alle fiamme sotto ordine del Warchief dell’Orda, Sylvanas Windrunner.
Illustrazione immagine in evidenza di Peter Lee